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Arsenale, il PD dice no al project financing: "Troppo oneroso per il Comune"

I consiglieri comunali del PD ribadiscono di non essere contrari all'intervento dei privati, ma solo in una forma più vantaggiosa per il parte pubblica

Dalla valutazione negativa a un voto negativo. La proposta di project financing sull'Arsenale non piace al Partito Democratico che ha preannunciato il suo voto contrario durante la votazione in consiglio comunale. "Una posizione già condivisa con i circoli Pd e non basata su un qualche tipo di preclusione all’intervento dei privati che continuiamo ad auspicare ma in una forma più vantaggiosa per il Comune e per la città", specificano il capogruppo Luigi Ugoli e la consigliera Elisa La Paglia. Una posizione coerente con quella espressa dalle circoscrizioni, come la terza dove Federico Benini ha denunciato le opere che non saranno realizzato nel caso in cui il project financing passasse.

"Il problema è lo squilibrio della proposta, che carica il pubblico di svantaggi e costi eccessivi - continuano i consiglieri PD - L'impegno economico del Comune copre i due terzi dell’investimento totale del privato ed è dunque tale da lasciare ampi margini all’ipotesi di un intervento pubblico diretto, sia pure a stralci. Per restaurare completamente l’Arsenale servono 20 milioni di euro. E noi vogliamo spenderne più di 30 per poi privarcene per 50 anni. Questo project non fornisce alcuna garanzia che i cittadini potranno continuare a fruire degli spazi coperti nei padiglioni a prezzi ragionevoli. Tali limitazioni, unite al fatto che gran parte degli altri spazi saranno destinati ad attività commerciali, non possono essere taciute. A che cosa ci serve una bomboniera inaccessibile e costosissima a due passi da Piazza Bra?". 

"Il rendimento del progetto in oggetto appare medio-alto rispetto ad altre operazioni di project financing e sarà quindi necessario agire affinché in fase di gara o di rinegoziazione possa essere ridotta la componente di costi a carico della parte pubblica". Questo è invece uno dei pareri degli uffici comunali, citato dal consigliere comunale Michele Bertucco, anche lui contrario a questa proposta che a suo avviso: "rischia di costare al Comune di più di un intervento diretto interamente finanziato con fondi pubblici e sottrae ai cittadini il libero godimento del bene stesso".

"La portata del carico commerciale che si vuole introdurre - aggiunge Bertucco - è compatibile con la creazione di un vero e proprio centro commerciale, prevedendo 6 mila metri quadri di superfici commerciali coperte più altri 6 mila metri quadri scoperte. E lo svantaggio economico per il Comune non deriva soltanto dai milioni di euro che l’amministrazione si impegna a sborsare nell’arco della durata della concessione, ma anche dai tassi di interesse su cui è calibrato il project, che sarebbero ben più alti di quelli correntemente rinvenibili sul mercato finanziario, quasi che il pubblico si debba fare carico dei problemi di finanziamento del partner privato".

Il problema dunque per il PD non è la presenza del privato, ma l'onerosità eccessiva per il pubblico.

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