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Aspettando il filobus, Pd: "Il progetto attuale prevede si faccia il semaforo in via San Paolo"

"Galleria pedonale" vs "incrocio semaforico" in via San Paolo, la polemica s'infiamma in città circa un progetto oramai di origine decennale che dovrebbe essere realizzato entro il 2022

Dopo le fragorose proteste dei residenti, commercianti e proprietari degli edifici coinvolti dall'eventuale esproprio per consentire la realizzazione del tracciato del filobus in via San Paolo a Verona, il mondo della politica locale è tornato ad accendersi sul fronte di un progetto datato oramai circa un decennio (il sito web di AMT riporta la data ufficiale: «maggio 2007») e che, nonostante tutto, ancora stenta a partire. 

Non solo l'ex sindaco Flavio Tosi si è infatti pronunciato in materia (a lui come a tutta la passata amministrazione ben nota in quanto direttamente gestita a lungo), firmando la petizione dei cittadini che chiedono non venga realizzata alcuna galleria pedonale in via San Paolo. A muoversi è stato anche il gruppo consiliare comunale del Partito democratico composto da Carla Padovani, Federico Benini, Elisa La Paglia, e Stefano Vallani che in una nota ufficiale hanno ben spiegato quanto paradossale sia l'attuale situazione.

«L’amministrazione si dice per la galleria pedonale, - spiegano gli esponenti del Pd - i residenti giustamente protestano contro i disagi che l’intervento comporterebbe, intanto però in commissione provinciale Via c’è depositato il progetto dell’incrocio semaforico, non quello della galleria pedonale. Siamo di fronte all’ennesimo paradosso dell’iter del filobus: le carte dicono una cosa, la politica un’altra, proprio come il tira e molla passato sul finanziamento statale perso e recuperato per due volte».

Insomma, il progetto iniziale prevedeva la galleria pedonale, poi la giunta Tosi si accorse che era un errore e optò per l'incrocio semaforico, oggi però l'attuale amministrazione si dice più incline a perseguire la realizzazione della galleria in via San Paolo, ma nel frattempo di scritto resta solo quanto depositato in commissione provinciale, vale a dire il progetto dell'impianto semaforico. Tutto chiaro no? Ad ogni modo, i problemi non finiscono certo qui. A detta degli esponenti Pd, infatti, «i timori sulle criticità strutturali dei palazzi che sarebbero toccati dall’intervento della galleria non sono infondate e richiedono un surplus di approfondimento tecnico». Ma anche sull'altro fronte le cose non paiono andare a gonfie vele, essendo altrettanto vero che «per quanto riguarda il senso unico alternato, - spiegano i consiglieri - l’ipotesi non può essere seriamente valutata in assenza del piano delle corsie preferenziali. Solo dopo aver deciso quali sono le corsie preferenziali a disposizione del filobus è possibile dire se i 150 metri di senso unico alternato in via San Paolo possono inficiare la velocità commerciale e i tempi di percorrenza».

In sostanza il problema qui sollevato è quello della "convenienza" o meno per la città di Verona, per i suoi abitanti e i suoi visitatori, di realizzare un progetto come quello del filobus che, una volta reso operativo, secondo le medesime parole di AMT, dovrebbe «dotare la città di un servizio di trasporto rapido di massa». Ecco, appunto, quanto rapido? Al momento non è dato saperlo con certezza, ed ecco che ha quindi gioco facile il capogruppo di Sinistra in Comune Michele Bertucco ad inserirsi nella polemica ricordando a tutti che il progetto filobus è sensato se conviene alla città, ma per capirlo è necessario anzittutto realizzare un attendibile elenco dettagliato dei tempi di percorrenza previsti, un piano del traffico urbano funzionale e, last but not least, una seria campagna d'informazione che coinvolga la città e la renda davvero partecipe della realizzazione di un'opera che, al momento, ricorda molto da vicino quel personaggio beckettiano che tutti attendono e nessuno vede però arrivare mai.

«Questo passaggio ci farà capire quanto l’amministrazione creda in questo progetto, - ha sentenziato in merito il consigliere comunale Michele Bertucco - è ovvio infatti che il semaforo in via San Paolo rallenterebbe il filobus mentre la galleria pedonale assicurerebbe i tempi di percorrenza previsti. Non basta più dire che i lavori stanno partendo, occorre spiegare ai cittadini se e quanto il nuovo mezzo sarà vantaggioso e se i sacrifici richiesti verranno ripagati oppure no.

Dunque, - ha poi concluso Bertucco - l’amministrazione deve dotarsi finalmente di un piano del traffico serio che garantista velocità di percorrenza certe, altrimenti oltre al danno per i cittadini avremo anche la beffa di un mezzo nuovo costosissimo e perfettamente inutile in quanto equivalente per velocità e capacità ad un normale autobus doppio».

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