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Manifestazione della Lega Nord contro i rifugiati sul Lago: "Prada non è un ghetto"

Sabato 14 novembre, a Prada di San Zeno di Montagna, la Lega Nord veronese ha organizzato un presidio contro l'accoglienza di profughi sul Lago di Garda

Si è tenuto nella mattina di sabato 14 novembre alle ore 11.00 in località Prada di San Zeno di Montagna un presidio della Lega Nord veronese per contestare "la gestione sbagliata dell’immigrazione".

La manifestazione organizzata dalla Lega Nord sezione di San Zeno di Montagna, la circoscrizione Baldo-Garda e il Movimento Giovani Padani Verona è stata preceduta da una raccolta firme contro l’arrivo stesso di immigrati negli alberghi del lago (sono state raccolte nella sola mattinata oltre 100 firme mentre nei giorni scorsi si è arrivati a 350 per un totale di 450 firme).

Erano presenti al presidio il segretario provinciale Lega Nord Verona, Paolo Paternoster; il senatore Paolo Tosato; l’assessore regionale, Elisa De Berti; il vice presidente della Provincia Gualtiero Mazzi; il segretario di Circoscrizione Pino Danzi; il Consigliere Comunale Lega Nord sez. San Zeno di Montagna, Carlo Rua Gambino e il Sindaco di Pastrengo, Alberto Varolo.

Al centro della manifestazione, il fatto che dal 28 ottobre l’ex albergo Genziana ospita un’ottantina di immigrati provenienti in gran parte dal Bangladesh e Pakistan, migranti trasferiti in Prada da Costagrande a Verona.

“Prada non è un ghetto ma un paese turistico” con questo slogan la Lega Nord contesta quella che essa considera "la mala gestione dell’immigrazione, il numero spropositato di immigrati, la paura e il terrore che lo Stato alimenta, gli imprenditori senza valori e l’impotenza delle istituzioni del territorio e dei cittadini". Punti che spiegano i motivi della protesta e che chiamano a raccolta residenti, amministratori e autorità per ribadire la ferma contrarietà alla gestione coniderata scorretta dell’immigrazione che "trasforma paesini tranquilli e votati al turismo in ghetti in cui i clandestini girano come fantasmi senza alcun controllo". I residenti (circa una trentina) sarebbero scossi e avrebbero manifestato paura e sconforto per questa situazione e, anche se non sono successi episodi pericolosi, non si sentirebbero sicuri.

Secondo la Lega Nord, il numero spropositato di immigrati (stipati in una struttura che a pieno regime ha circa trenta posti letto) desta dunque molte preoccupazioni sia da parte dell’amministrazione, sia da parte dei residenti di tutto il paese che sono preoccupati per le sorti turistiche del paese. Sempre secondo il Carroccio veronese, non si starebbero considerando, tra l’altro, gli sforzi che l’amministrazione di San Zeno sta facendo per rilanciare turisticamente Prada con progetti sul turismo sportivo e gli sforzi per la riapertura della Funivia.

La nostra protesta nasce dall'urgenza di impedire fin da subito l'arrivo di ulteriori immigrati. Il Paese non se lo può permettere. Il governo stanzia continui fondi ad albergatori perché aprano le loro strutture a clandestini, sottraendo cosi possibili contributi ai nostri cittadini. Il governo – aggiunge il segretario provinciale Lega Nord Verona, Paolo Paternoster - dovrebbe preoccuparsi maggiormente di aiutare le nostre imprese, migliorare le infrastrutture fatiscenti che collegano i nostri Comuni, dare ossigeno alle famiglie che faticano ad arrivare a fine mese, premiare chi per una vita ha contribuito allo sviluppo di questo Paese, aiutare le giovani coppie in procinto di comprarsi casa e mandare i figli a scuola, anziché contribuire alla macchina del business degli immigrati”.

"Solidarietà a tutti i Sindaci che si oppongono e non collaborano con il Governo - commenta il senatore Paolo Tosato - nella gestione dell'accoglienza milionaria dei clandestini. Inaccettabile mantenere in albergo i clandestini e chiudere le porte in faccia ai propri cittadini in difficolta' perchè non ci sono le risorse per farlo. Demenziale poi imporre i clandestini nelle localita' turistiche. Significa arrecare danno alla nostra economia. E' una follia. “Di certo - afferma il consigliere comunale di San Zeno di Montagna Carlo Gambino - non è un bel biglietto da visita per tutto il Baldo Garda che vive di turismo; la preoccupazione maggiore è il rischio che tutta la zona venga trasformata in un grande albergo per migranti”.

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