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"Bordate di fischi" contro Flavio Tosi a Pontida. Il sindaco replica: "Cose di poco conto"

Al raduno della Lega Nord il segretario nazionale e primo cittadino di Verona ha ricevuto numerose contestazioni da parte dei fedelissimi di Bossi, ma per lui "è stata una giornata positiva"

Fuochi d'artificio a Pontida, che ieri ha ospitato il raduno nazionale della Lega Nord. Contestazioni, fischi e urla non hanno risparmiato neppure il sindaco Flavio Tosi, braccio destro di Maroni e segretario nazionale del Carroccio, che è stato accolto in malo modo dai fedelissimi di Umberto Bossi, che evidentemente continuano a vederlo come un “traditore”.

IL RADUNO DEI FISCHI - I fazzoletti verdi si sono riuniti nella loro storica roccaforte, Pontida. Per la ventottesima volta nella sua storia (ma l'anno scorso, dopo lo scandalo dei rimborsi elettorali, si saltò un turno). Nel suo "luogo sacro" la Lega cerca di riaffermare una unità perduta dopo il rinnovamento. Almeno è quello che pensano molti osservatori e che traspare anche da un clima mutato rispetto al passato. Non è mancata qualche tensione tra bossiani e maroniani: i primi hanno esposto uno striscione che rappresentava il segretario del partito Maroni raffigurato come Pinocchio. Sono volati insulti e anche qualche spintone fra una ventina di militanti, prima che si tornasse alla calma. Ma dal palco sono venuti appelli incessanti e forti all'unità. A partire da Bossi: "Non ho fatto la Lega per distruggerla. Semmai serve migliorarla. Tenetevi la mano come fratelli, restiamo uniti". Poi il fondatore del movimento ha aggiunto: "Non la penso come Maroni quando dice che ce ne stiamo al nord e ce ne freghiamo di Roma: noi dobbiamo combattere su tutti i fronti, anche a Roma. Non ho fatto la Lega per romperla, la miglioreremo".

PIU' DIAMANTI PER TUTTI - "Se serve faremo guerra a Roma e al governo": ha prontamente replicato Maroni dal palco di Pontida, dove ha portato alcune buste contenenti "i diamanti di Belsito". Nel dare l'annuncio ha ricordato l'impegno preso un anno fa quando la Lega venne travolta dalle inchieste sulla gestione dell'ex tesoriere. Maroni ha invitato i segretari nazionali a consegnare i 13 diamanti alle "sezioni più meritevoli". "I veri diamanti - ha detto Maroni - sono i militanti. Eccoli qua i diamanti di Belsito. Sono per i militanti, per le sezioni". Poi ha aggiunto: "Valgono 10mila euro l'uno e li voglio dare alle sezioni. Li consegnerò ai militanti che si sono impegnati, che si rimboccati le maniche e tengono alto l'onore della Lega. Si impegnano non per se stessi o per le proprie poltrone". Al termine del comizio Maroni ha preso in mano alcune buste con dentro i diamanti e, ridendo, ha fatto il gesto di lanciarli tra i militanti.

COSE DI POCO CONTO - “De minimis non curat praetor”, così Tosi ha scelto di commentare le contestazioni di cui è stato fatto bersaglio ieri. Tradotto dal latino: “Il pretore non si occupa di cose di poco conto”. “Pontida - continua il segretario della Liga Veneta - è stata una giornata positiva, soprattutto per il lancio del progetto di macroregione: si sono specificate i meccanismi, le competenze, l'atteggiamento da tenere con lo Stato centrale... È da qui che la battaglia della Lega riparte”. Presente sul posto, insieme a un migliaio di veronesi arrivati con 10 pullman e decine di automobili, il segretario provinciale Paolo Paternoster minimizza le contestazioni al sindaco. "Dove eravamo noi non si è sentito nulla, aver saputo poi che c'erano stati fischi è stato un fulmine a ciel sereno... ”. Una delle anime della contestazione era invece la padovana Paola Goisis, che racconta: “Durante l'intervento di Tosi si sono levate ripetute bordate di fischi, soprattutto da chi era più lontano dal palco. Ci eravamo organizzati con quattro, cinque pullman solo dal Padova e avevamo portato con noi moltissime bandiere della Lega, con il nome di Bossi sotto il simbolo, che avevamo fatto ristampare apposta”. Toni più conciliatori sono invece quelli usati dal presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro: “I fischi a Pontida nei confronti di Flavio Tosi sono manifestazioni organizzate che lasciano il tempo che trovano”.  

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