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Ferrari: «Sul Pnrr Verona si dà una mossa?». Toffali: «Già aggiudicati 30 milioni di euro»

Il consigliere di Traguardi teme che il Comune sia impreparato per la sfida Piano nazionale di ripresa e resilienza. L'assessore replica: «Noi abbiamo giocato d'anticipo. Le polemiche arrivano fuori tempo massimo»

Istituire una struttura organizzativa interna al Comune di Verona, una sorta di task force incaricata di elaborare progetti da finanziare attraverso il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), evitando così la dispersione delle risorse che l'Unione Europea ha destinato alle realtà locali. Lo ha chiesto il movimento civico Traguardi con il suo consigliere comunale Tommaso Ferrari. «Abbiamo constatato con amarezza che a Verona esiste un unico progetto candidabile a ricevere i finanziamenti del Pnrr ed è quello che riguarda la digitalizzazione e l'illuminazione del Parco delle Mura. In programma non risulta altro, men che meno interventi a tema ambientale - ha dichiarato Ferrari - I fondi del Pnrr saranno strutturali per lo sviluppo dei prossimi anni e gli enti locali non possono farsi trovare impreparati».

Ed è fondamentale, per Traguardi, che il Comune si doti al più presto di un energy manager, una delle figure professionali cardine per un'azienda o una pubblica amministrazione efficiente. Figura di cui Verona è sprovvista da quasi un anno. «L'incarico di energy manager scadeva a dicembre del 2020 e la persona a cui era stato affidato, l'ingegner Andrea Bombieri, non figura più nell'organico del Comune - ha spiegato Ferrari - Da mesi, dunque, il Municipio è senza il titolare della gestione dell'uso razionale dell'energia e senza colui che si occupa di tutti i meccanismi di incentivazione che il Comune può richiedere allo Stato per gli interventi di efficientamento energetico. Questa figura professionale dovrebbe essere centrale a livello di programmazione, viste anche le numerose novità normative in ambito energetico per i Comuni e, appunto, i fondi in arrivo dall'Europa».

Sebbene non sia ancora chiaro come i fondi del Pnrr verranno ripartiti, molti enti locali si sono già attivati, cominciando a redigere progetti per intercettare queste risorse. «Il rischio - ha precisato Ferrar - è che Verona perda importanti opportunità di finanziamento, com'è accaduto con il bando ministeriale da 700 milioni di euro per scuole e asili, che ha visto la nostra città rimanere a bocca asciutta per l'incapacità di elaborare e presentare progetti all'altezza delle richieste. Anche per il Pnrr bisognerà essere all'altezza, poiché non si tratta di presentare una lista della spesa quanto, piuttosto, progetti con caratteristiche bene precise di innovazione e generatori di crescita per il territorio. Potrebbe essere questa l'occasione per realizzare un hub tecnologico e altamente innovativo che funga da leva per il settore agroindustriale, come proposto da Fondazione Cariverona e da Confindustria. Verona avrebbe tutte le caratteristiche per diventare un nodo dello sviluppo tecnologico così come già lo è per la logistica, ma l'inerzia del Comune sta togliendo ossigeno pure ai partner esterni».

Il consigliere di Traguardi Ferrari crede dunque che il Comune di Verona non si stia dando una mossa per intercettare le risorse del Pnrr. Ma dal Comune replicano che la cabina di regia per questo obiettivo è già operativa e che i progetti sono pronti. Anzi, due di questi progetti si sono già aggiudicati 30 milioni di euro.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è un'opportunità che il Comune di Verona ha intenzione di cogliere al massimo delle possibilità, per il futuro sviluppo della città e dei quartieri. I fondi, infatti, copriranno il costo di opere di digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale. Su questo la giunta comunale è al lavoro da inizio anno. Su mandato del sindaco Federico Sboarina, l’assessore Francesca Toffali coordina la cabina di regia, coadiuvata dal dirigente Giuseppe Baratta. Un lavoro costante per definire i progetti da presentare mese dopo mese e ottenere così importanti finanziamenti pubblici.
Tra le opere già nero su bianco, il restauro e l’efficientamento di Palazzo Pompei, con il completo riallestimento del Museo di Storia Naturale, così come la digitalizzazione di archivi e fondi fotografici di musei e biblioteche, la copertura wifi di tutti i percorsi e dei luoghi turistici della città, la posa di colonnine per la ricarica di monopattini, bici e carrozzine elettriche, la realizzazione di un nuovo bicipark in centro storico. E poi W@lls - Le mura condivise, per la valorizzazione, illuminazione e fruibilità della cinta magistrale, compresi i collegamenti in galleria della Verona sotterranea. Un progetto, quest'ultimo, per cittadini e turisti, che prevede nuovi servizi, eventi e percorsi, così come maggior sorveglianza e sicurezza. Già pronte anche le progettazioni di importanti riqualificazioni, come quelle di Chiostro Sant’Eufemia, Museo Cavalcaselle alla Tomba di Giulietta, Teatro Romano, Torre del Gardello e Casa Boggian, che potrebbero rientrare nel piano nazionale.

Intanto i primi 30 milioni sono già stati messi nel cassetto. I progetti per la rigenerazione di Case Azzolini e la riqualificazione del Forte Santa Caterina sono stati entrambi selezionati e verranno sovvenzionati con 15 milioni di euro ciascuno. Entrambi gli interventi sono stati presentanti nell’ambito del Programma nazionale della qualità dell’abitare (PinQua) del Ministero per le infrastrutture, che è finanziato con i fondi del Pnrr con l’obiettivo di riqualificare i centri urbani, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale.
Il primo intervento prevede la riqualificazione edilizia delle "Case Rosse" di Borgo Roma, recentemente acquisite dall’Agec. Ben 272 famiglie vedranno migliorare la loro qualità di vita, previsti anche implementazione della rete ciclabile, completamento dei marciapiedi e ampliamento di Parco Santa Teresa. Il secondo progetto, invece, riguarda il compendio di Forte Santa Caterina al Pestrino da trasformare in polo culturale, con i magazzini dei musei civici, aperti al pubblico, e quelli per le scenografie di Fondazione Arena, oltre ad un centro servizi per 120 persone con disabilità.

«C'è chi gioca d'anticipo e chi, invece, arriva fuori tempo massimo - ha affermato l'assessore Toffali - È da inizio anno che la cabina di regia, attivata dall'amministrazione per il Piano nazionale di ripresa e resilienza, è al lavoro e i progetti sono pronti da diversi mesi. Programmare in anticipo e con una visione chiara del futuro ha sempre contraddistinto il nostro operato, per questo le polemiche arrivano sempre in ritardo. Ora il prossimo passo è portare a casa altri importanti fondi, tra cui quello per le mura condivise, uno spazio e un patrimonio cittadino per la cui valorizzazione stiamo investendo energie e forze. Da decenni la nostra cinta magistrale era abbandonata e degradata, noi in quattro anni l'abbiamo messa al centro di un progetto complesso di recupero, così come di un calendario di eventi mai visto prima, tra cui il futuro Festival delle Fortezze europee».
«Se c’è un'amministrazione che partecipato ai bandi per accedere a fondi comunitari e nazionali è la nostra - ha aggiunto l'assessore Ilaria Segala - Chi dice il contrario è male informato. Alle parole abbiamo sempre preceduto i fatti, basta verificare a quanti bandi abbiamo partecipato. È fondamentale avere nel cassetto le progettualità da presentare al momento giusto, tanto che tra le prime opere selezionate in Italia per il Pnrr ci sono proprio la rigenerazione delle Case Azzolini e la riqualificazione di Forte Santa Caterina. Interventi che prevedono il miglioramento complessivo di due aree cittadine, con lavori anche su piste ciclabili, aree verdi e ampliamento dell’housing sociale, quest’ultimo nel compendio militare del Pestrino. Dietro ad ogni progetto c’è un lavoro d’insieme e di squadra che non si improvvisa. Così come non si dovrebbero improvvisare attacchi sterili e disinformati, specialmente su tematiche che dovrebbero trovarci tutti unici per il bene della città».

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