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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica Centro storico / Via Giuseppe Garibaldi

Quadrilatero. «Altro che riqualificazione, è una speculazione edilizia»

L'opposizione di Verona critica il progetto di recupero degli immobili compresi tra le Vie Garibaldi, Emilei, San Mamaso e Sant'Egidio, nel centro storico del capoluogo

«Il Comune avrebbe dovuto convocare una commissione temporanea per limitare l'impatto negativo sulla già precaria viabilità del centro storico». È la viabilità il problema evidenziato dal consigliere comunale del Partito Democratico Federico Benini a proposito del progetto di recupero del cosiddetto Quadrilatero. Gli immobili compresi tra le Vie Garibaldi, Emilei, San Mamaso e Sant'Egidio, nel centro storico di Verona, erano in passato la sede degli uffici di Unicredit e saranno trasformati in un hotel di lusso della catena Marriott International.

«Il problema non è un nuovo hotel, nel centro storico di una città turistica, cui manca l'offerta di lusso, ma la totale mancanza di partecipazione della cittadinanza e del Consiglio ad un progetto che sconvolge gli equilibri della città antica, accelerando problemi già in atto: come lo spopolamento, l'abbandono dei servizi e il congestionamento del traffico - è l'ammonizione di Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi - L'amministrazione ha affrontato un dossier delicato con l'abituale approssimazione, sempre e solo alla ricerca di consenso e visibilità, senza una visione organica della città. Ad esempio: quanto traffico extra porterà l'hotel? Ci sono stime del Comune sull'impatto che avrà sull'economia che ruota attorno agli uffici, i trasporti, i parcheggi del quartiere?. Inutile trincerarsi dietro a parole alla moda come rigenerazione, quando è chiaro che si tratta di un intervento che non rigenera, ma al massimo rifunzionalizza la città e chi ci abita, senza compensare delle perdite e dei disagi futuri».

E la mancanza di visione è anche l'accusa mossa dal consigliere di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco. «L'amministrazione Sboarina preferisce svendere la città pezzo a pezzo senza nessuna idea di città. Come la precedente amministrazione Tosi, anche quella Sboarina si comporta da notaio e da agenzia immobiliare delegando ai privati le scelte urbanistiche. Cominciamo dunque a chiamare le cose con il proprio nome: questa è una speculazione edilizia che nulla a che fare con la riqualificazione del centro storico. E di questa speculazione l’amministrazione comunale si fa complice, ai danni dei della città e contro i suoi stessi cittadini, adottando tutti quegli strumenti, come lo Sblocca Italia, che tagliano il dibattito e mettono il bavaglio ai cittadini e alle opposizioni».

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