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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Pfas, università di Padova coinvolta nello scontro politico Bottacin-M5S

La miccia è stata accesa da WaterPlas, il progetto dell'ateneo padovano con cui si potrebbe depurare l'acqua dai Pfas in maniera molto più efficace

È ancora scontro politico sui Pfas tra il Movimento 5 Stelle del Veneto e l'assessore regionale all'ambiente Gianpaolo Bottacin, con l'Università di Padova che rischia di rimanere schiacciata tra i due litiganti. La miccia è stata accesa da WaterPlas, il progetto dell'ateneo padovano con cui si potrebbe depurare l'acqua dai Pfas in maniera molto più efficace. Il progetto è stato illustrato dai ricercatori Mirko Magarotto, Cristina Paradisi ed Ester Marotta, insieme ai consiglieri regionali dei 5 Stelle. Uno sgarbo istituzionale, secondo Bottacin, dato che l'università e la Regione hanno un accordo: la Regione Veneto finanzia ricerche sui Pfas e i risultati di queste ricerche saranno poi presentati da ateneo e giunta regionale. E quindi non da un gruppo politico che siede in consiglio regionale.

I ricercatori si sono difesi dicendo che la loro ricerca non è stata finanziata dalla Regione e quindi non rientrerebbe nell'accordo. Una condizione ancora non del tutto chiarita. Ma in ogni caso, i consiglieri del M5S non si sentono colpevoli di alcuno sgarbo e a Bottacin hanno risposto: «Noi volevamo informare i cittadini su un metodo efficace per distruggere i Pfas, elaborato da ricercatori e professori dell'università di Padova. Nulla di segreto, tutto alla luce del sole, comunicato nei dettagli, senza alcun uso politico: solo informazione per i cittadini veneti, preoccupati per il loro territorio gravemente avvelenato. Vogliamo dire a voce alta che informare migliaia di persone la cui salute è stata messa a rischio sui possibili rimedi contro il disastroso avvelenamento da Pfas non è e non può essere terreno di scontro politico e di rivendicazione di meriti. Noi per primi abbiamo puntualizzato che su questi temi nessuno deve mettere un cappello politico».

E invece, Bottacin è convinto che i 5 Stelle abbiano voluto mettere il loro cappello politico, presentando WaterPlas in autonomia, senza coinvolgere la giunta regionale (che aveva un accordo di collaborazione con l'università di Padova) né il consiglio regionale (di cui fanno parte).

Chi vi ha contattati - ha dichiarato Bottacin, rivolgendosi ai ricercatori di WaterPlas - è stato un gruppo politico, che vi ha coinvolto in una conferenza stampa partitica in cui sono state fatte affermazioni (non da voi) contro la Regione e, tra l'altro, del tutto false. La scelta di fornire i dati in anteprima a un gruppo politico che li sta utilizzando in maniera strumentale contro l'amministrazione regionale, credo sia un clamoroso errore di cui mi auguro prendiate coscienza, per motivi di rispetto istituzionale e per la delicatezza anche giudiziaria della vicenda, di cui l'università dovrebbe tenere presente anche in assenza di formali accordi o vincoli di riservatezza. Materia, questa, sulla quale spero presto di potermi confrontare con il rettore.

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