Pfas e il piano di sorveglianza sulla popolazione, critiche M5S: "Controlli tardivi"
Così il portavoce alla Camera per il M5S, Mattia Fantinati: "L'emergenza Pfas in Veneto, oramai è fuori controllo ed è stata a lungo sottovalutata. 60 mila persone residenti nelle zone a maggior impatto sono contaminate"
“Dal 2 maggio inizierà il programma di biomonitoraggio anche sui cittadini veronesi esposti alle sostanze perfluoroalchiliche (Pfas).” Commenta il portavoce alla Camera per il M5S, Mattia Fantinati. “L'emergenza Pfas in Veneto, oramai è fuori controllo ed è stata a lungo sottovalutata. I Pfas ( possibili sostanze cancerogeneper lo Iarc, International agency for research on cancer) sono un gruppo di composti organici prodotti per decenni dalla fabbrica chimica Miteni di Trissino, nel vicentino, usati per l'impermeabilizzazione di pentole e tessuti, che hanno contaminato le falde acquifere delle province di Vicenza, Verona e Padova".
L'esponente dei 5 Stelle poi prosegue chiamando in causa i numeri: "Già dieci famiglie venete — nove veronesi, una vicentina — hanno presentato ciascuna, un esposto nelle rispettive procure sulla questione dei Pfas; più di 60 mila persone residenti nelle zone a maggior impatto sono contaminate mentre altre 250 mila sono interessate al problema. Nei controlli imminenti saranno coinvolti i comuni di: Albaredo D'Adige, Arcole, Cologna Veneta, Pressana, Roveredo di Guà, Veronella, Zimella, Bevilacqua, Bonavigo, Boschi Sant’Anna, Legnago. Minerbe e Terrazzo. Controlli purtroppo tardivi e con un criterio incomprensibile. Perché soltanto i nati tra il 1951 ed il 2002? Cosa teme la Regione nel non monitorare l’intera cittadinanza?”
"Ben venga l'attività di biomonitoraggio tra la popolazione - conclude Federico Castelletto, consigliere del comune di Legnago per il M5S - “la domanda che si pongono le madri che hanno figli nati prima e dopo il 2002 nello stesso nucleo famigliare è la seguente: perché questa discriminazione di anni? Non bevono l'acqua anche i più piccoli? Oppure si ha paura che emergano dati ancor più allarmanti per i bambini che, da letteratura scientifica, risultano i più facilmente colpiti dagli interferenti ormonali? Stento a capire perché ancora oggi le istituzioni continuino a muoversi così lentamente nel risolvere la situazione di inquinamento e di tutela della salute, avendo molto a cuore lo stato occupazionale dei lavoratori dell' azienda segnalata come la fonte dell'inquinamento da Pfas. La verità sotto gli occhi di tutti è che il diritto costituzionale alla salute è stato platealmente violato e nessuno vuole assumersi la responsabilità dei danni che ne derivano".