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Lunedì, 25 Settembre 2023
Politica Centro storico / Piazza Bra

«Verde pubblico non sia trattato come ornamento ma come un'infrastruttura»

Il Partito Democratico di Verona propone un cambio di concezione attraverso una petizione. «Serve nuova consapevolezza dopo 15 anni di centrodestra basati su cemento e asfalto»

Il Partito Democratico di Verona con una petizione intende cambiare la concezione del verde cittadino «da ornamento ad infrastruttura». Una petizione che s'interseca con una campagna elettorale che vede il PD a supporto del candidato sindaco di centrosinistro Damiano Tommasi. «Alle prossime elezioni amministrative non sceglieremo soltanto il nuovo sindaco, ma decideremo anche del futuro di Verona - è l'opinione degli esponenti dem - Vogliamo costruire una città sostenibile e resiliente o vogliamo continuare col modello di città del centrodestra basato sul cemento e l'asfalto che ha caratterizzato gli ultimi quindici anni? Serve una nuova consapevolezza e una nuova cultura della progettazione della città e la coalizione civica di centrosinistra è l'unica forza in grado di imprimere questa svolta».

A presentare la petizione e la conseguente «svolta» che il PD intende dare alla politica ambientale di Verona è stato un gruppo di consiglieri ed altri rappresentanti democratici, tra cui Ivo Conti (responsabile del gruppo ambiente PD Verona), Alessandra Salardi (segretaria del primo circolo PD Verona), Michele Bresaola (capogruppo PD in quinta circoscrizione), la consigliera comunale Elisa La Paglia, la presidente della seconda circoscrizione Elisa Dalle Pezze e il consigliere in terza circoscrizione Riccardo Olivieri.
La petizione si può firmare nei banchetti che il PD attiva in tutti i quartieri. Banchetti se possono individuare attraverso il sito www.pdverona.it. Ciò che si chiede attraverso questa proposta è che ogni sindaco di Verona predisponga al termine del suo mandato un "Bilancio Arboreo" e che sia attuato il censimento degli alberi, dotando ogni albero in città di una scheda identificativa che ne riporti il monitoraggio dello stato di salute. Il Partito Democratico chiede inoltre la predisposizione dei piani di gestione dei parchi già istituiti e l'istituzione di nuovi parco come il Parco della Spianà, il Parco dell'ex Cava Speziala e quello delle Risorgive.

Queste proposte dovrebbero portare, secondo il PD di Verona, ad un cambio di passo nella tutela del verde cittadino. Una tutela su cui «l'amministrazione comunale uscente ha vantato più volte rilevanti risultati - scrivono dal PD - Eppure, tali presunti risultati non si riflettono in un miglioramento delle statistiche del verde, e tanto meno in un miglioramento percepito della qualità ambientale in città».
Il Partito Democratico, infatti, segnala «denunce e richieste di chiarimento su alberi tagliati» e che «le nuove piantumazioni non sono in numero tale da sostituire gli alberi rimossi. E le nuove piante non vengono inserite dove c’é bisogno ma dove c’era posto, o dove danno meno fastidio». In più, ci sarebbero altre criticità come il nuovo Regolamento del Verde «rimasto inattuato per la parte che riguarda la costituzione della Consulta comunale del Verde» o come l'ufficio comunale che dovrebbe occuparsi del verde «quasi totalmente sguarnito di personale».

«La nuova concezione di cui la città ha bisogno è quella di un verde pensato come vera e propria infrastruttura urbana, sulla base della quale coordinare ed armonizzare gli interventi edilizi e urbanistici - concludono gli esponenti locali del PD - Il verde e gli alberi sono anche uno degli elementi principali nella lotta all’inquinamento, ma sono anzitutto una infrastruttura primaria indispensabile nella vita di una città moderna al pari di servizi essenziali quali luce, acqua e gas. Questa è la concezione che come PD e coalizione civica di centrosinistra vogliamo portare avanti. I parchi urbani, inoltre, vanno valorizzati e collegati tra di loro e con le aree verdi minori attraverso una rete di percorsi ciclopedonali che li rendano accessibili e fruibili da parte di tutti, primariamente agli anziani e ai bambini. Vanno inoltre create barriere verdi in tutti i punti nei quali le autostrade toccano i quartieri. Infine, la tutela del verde a Verona dovrà vedere anche un potenziamento degli uffici, l'unificazione delle competenze in un unico centro di decisione e di programmazione, la collaborazione con il mondo dei professionisti, dell’associazionismo e della cittadinanza attiva e la tutela delle aree verdi esistenti con scelte amministrative di salvaguardia».

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