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Per la politica veronese ora ci sono altri piani

Aeroporto, autostrada e incarichi regionali: sono questi i nuovi fronti

La scena politica veronese si sposta su altri piani. A fronte dell’oggettiva difficoltà (visto quanto è accaduto sinora è addirittura più facile parlare di impossibilità) di trovare una soluzione agli storici (o forse endemici) problemi interni alla componente del Pdl che comprende gli ex-Forza Italia, il tiro, a volte per volontà ed a volte per forza, si sta spostando su altri fronti. Detto della sinora sterile ricorsa ad un accordo fra le anime “azzurre” dei galaniani e dei brancheriani - un nuovo incontro fra il sottosegretario Aldo Brancher ed il “suo” consigliere regionale Davide Bendinelli con Giancarlo Conta, anch’egli facente parte dell’assemblea di palazzo Ferro-Fini e leader della corrente dell'attuale ministro dell'Agricoltura, è comunque in calendario per questa settimana - in questi giorni le attenzioni sono volte a ben altro che alle nomine di nuovi assessori in Comune e nuovi Cda in enti e società municipalizzate.

All’aeroporto “Valerio Catullo”, ad esempio. Con una corsa alla successione dell’attuale presidente Fabio Bortolazzi che pare essere già partita, anche se Bortolazzi ed il consiglio di amministrazione che sta guidando dovrebbero andare in scadenza solo alla fine dell’anno. Non c’è troppo da leggere fra le righe, infatti, a pensare che nell’anima Pdl degli ex di Alleanza Nazionale sull’aeroporto si siano puntati gli occhi. Il fatto che il presidente della Provincia Giovanni Mozzi, ex-An, abbia chiesto un incontro dei soci per verificare il bilancio prima dell’assemblea di lunedì prossimo e che ieri da quell’approfondimento il sindaco di Villafranca Mario Faccioli, anche lui ex-An, sia uscito molto perplesso per il passivo di quasi 5 milioni della Catullo Spa potrebbe anche essere il segno di un tentativo di promuovere “istanze di successione”.

D’altronde Miozzi la sua l’ha detta anche su un altro dei grandi fronti aperti. Quello dell’autostrada. Perché il suo sostegno alla candidatura di Flavio Tosi alla Brescia-Padova, lanciata dal vicentino Attilio Schneck, attuale presidente, è stata poi condita con richieste di incarichi importanti per gli uomini della sua area. Certo lo sbarco di Tosi in Serenissima conferirebbe ancora maggiore prestigio al primo cittadino di Verona, che peraltro pare ricavare forza anche dalle divisioni degli alleati. Per quanto lo riguarda, però, rimane un dubbio da chiarire. Ovvero, non è che la decisione presa ieri dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura Franco Manzato, leghista trevigiano, in accordo con il vicepresidente Marino Zorzato, Pdl padovano, di esautorare il tosiano Fausto Luciani dalla direzione di Avepa, il potente ente pagatore dell'agricoltura, sia un messaggio diretto al sindaco scaligero? Certo il cambio è ufficialmente dovuto a scelte operative, però... Come si diceva, la politica veronese si è spostata su altri piani.

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