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Pedemontana, le polemiche non si fermano. "Per il privato nessun rischio"

PD e M5S criticano ancora la scelta di Zaia di introdurre l'addizionale Irpef per completare l'opera. Puppato: "Regione incapace, ci pensi lo Stato". 5 Stelle: "Pagano i cittadini e incassano i privati"

L'opera di convincimento che il presidente della Regione Veneto Luca Zaia sta portando avanti per spiegare ai veneti la reintroduzione dell'addizionale Irpef per completare la Pedemontana, non ferma polemiche e voci contrarie. La senatrice PD Laura Puppato ha presentato un'interrogazione urgente al ministro Delrio per chiedere di risolvere l'impasse togliendo la gestione alla Regione e dirigendo la realizzazione dell'opera attraverso il ministero competente. "La Regione Veneto - ha dichiarato la senatrice - si è dimostrata manifestamente incapace di portare a compimento un'opera di straordinario valore per un vasto e industrioso territorio, opera che sarebbe dovuta costare circa 700 milioni di euro e che è stata trasformata in un'opera ciclopica da 2,4 miliardi di euro, a pagamento per tutti, compresi i residenti, unico caso in Italia di superstrada a pedaggio".

Preoccupati anche i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Jacopo Berti, Simone Scarabel, Erika Baldin e Manuel Brusco. "Il privato non mette nulla, non ci rimette niente e si piglia pure una quota dei pedaggi che sembra essere davvero alta - hanno detto i consiglieri - mentre il pubblico, e quindi i cittadini, devono continuare ad esporsi e a coprire le spese".

"La Regione e lo Stato si accollano tutto il rischio dell'opera, come se l'avessero realizzata con un appalto tradizionale - ha dichiarato sul tema Dario Balotta, presidente dell'Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti - È venuta meno una ragione per il ricorso al project financing: minimizzare le risorse pubbliche impegnate e non far ricadere totalmente l'investimento sulla spesa pubblica. Anziché studiare una exit strategy (riduzione della lunghezza della tratta e riduzione delle carreggiate) con minor consumo di suolo e minori costi, si vuole proseguire su una strada fallimentare".

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