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PD Verona: «Protocollo speciale di raccolta rifiuti non per tutti i positivi»

I consiglieri comunali Elisa La Paglia e Stefano Vallani: «La stragrande maggioranza dei rifiuti potenzialmente contaminati finisce ancora nei cassonetti ordinari»

Amia non avrebbe attivato il protocollo speciale per la raccolta di rifiuti potenzialmente contaminati per tutti i cittadini di Verona contagiati dal coronavirus o in isolamento fiduciario. Questo è quanto il Partito Democratico locale ha voluto mettere in luco dopo l'ultima commissione consiliare ambiente. «Questo significa che la stragrande maggioranza dei rifiuti potenzialmente contaminati finisce ancora nei cassonetti ordinari, mettendo così a rischio l'incolumità degli operatori Amia e degli stessi cittadini, aprendo potenzialmente l’argine alla diffusione del virus», hanno dichiarato i consiglieri comunali Elisa La Paglia e Stefano Vallani.
E le organizzazioni sindacali avrebbero informato di questo fatto anche il sindaco Federico Sboarina, «che non ha ritenuto utile affrontare il problema e risolverlo», hanno commentato ancora La Paglia e Vallani.

Il problema sarebbe sorto da una mancata comunicazione ad Amia dei cittadini positivi o in quarantena fiduciaria. Ad avere in gestione i nominativi è l'Ulss 9 Scaligera, che si sarebbe presa in carico l'onere di informare i cittadini direttamente per poi chiedere loro di contattare Amia. «Un doppio passaggio che ha manifestato i suoi limiti - hanno dichiarato i due consiglieri del PD - Va modificata la procedura o migliorata la comunicazione. E sempre sullo stesso tema avevamo suggerito al sindaco una sanificazione più puntuale e costante dei cassonetti».

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