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Martedì, 23 Aprile 2024
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"La maggioranza non c'è più", il PD chiede la fine anticipata del mandato

Con il passaggio di Rosario Russo a Verona Domani, Tosi ha la maggioranza in consiglio ma non nelle commissioni e questo rischia di paralizzare i lavori degli ultimi consigli comunali

Si doveva parlare anche di Ikea alla Marangona nello scorso consiglio comunale di Verona, conclusosi in fretta con un nulla di fatto. Il Partito Democratico parla di paralisi della maggioranza dovuta al passaggio di Rosario Russo a Verona Domani. "Il salto dal carro degli ultimi ex-tosiani blocca la calendarizzazione dei lavori - spiega il capogruppo PD Luigi Ugoli - Se in consiglio, con la presenza assidua del sindaco, si può raggiungere ancora la fatidica quota 19, in commissione capigruppo, dove il sindaco non conta e si decidono i lavori, si ferma a 18 voti su 36 rappresentati, non avendo più i numeri per portare in consiglio le delibere e proseguire il percorso amministrativo. Il risultato è stato un'ora di consiglio comunale che nulla ha trattato".

"Non esistono i tempi per creare nuove maggioranze e la campagna elettorale ormai iniziata dimostra che le logiche di merito su cui si dovrebbero valutare le delibere, restano schiacciate sotto i tatticismi, i conflitti personali, le ripicche e le nuove intese elettorali - prosegue Ugoli - Stando così le cose esiste un empasse istituzionale non superabile. La vecchia maggioranza, responsabile di questa situazione, ne prenda atto e tragga le logiche conseguenze: dichiari chiuso in anticipo il suo mandato. Oppure apra un confronto, questa volta vero, senza trucchi, sulle tante questioni che questi due mandati amministrativi hanno lasciato irrisolte, e che diversamente sono destinate a riversarsi sull'amministrazione successiva, come ad esempio la riscossione della fideiussione per il project del traforo, il finanziamento di uno studio del traffico serio per Verona Sud, la sospensione della gara sull’Arsenale in attesa del parere dell’Anac. Valuteremo con responsabilità se condividere o meno quanto proposto, sempre nell'interesse della città e di quello che riteniamo corretto per il suo sviluppo e la sua crescita".

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