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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Valverde / Largo Carlo Caldera

Lotta alla ludopatia, PD e Verona Civica: "In ritardo. Si agisca sui rinnovi"

Il Tar si è espresso a favore del Comune per l'ordinanza che limita gli orari di apertura delle sale slot. I consiglieri di opposizione: "Ora si intervenga sulle tante attività che nel frattempo hanno aperto"

Una vittoria simile l'aveva ottenuta il Comune di Bardolino lo scorso aprile. Il Tar gli diede ragione confermando un divieto di apertura ad una sala slot. Ma anche il Comune di Verona era in attesa di una sentenza da parte del tribunale amministrativo di Venezia. Due società avevano chiesto l'annullamento dell'ordinanza con cui si limitano gli orari delle sale da gioco cittadine. Sentenza che è arrivata ed è totalmente favorevole all'amministrazione comunale scaligera.

Vorremmo sinceramente gioire per la decisione del Tar. Si tratta di una tappa significativa nella lotta alla diffusione del gioco d'azzardo nei nostri quartieri. La verità, tuttavia, è che il Comune di Verona e la Regione del Veneto si sono mossi con gravissimo ritardo rispetto alla velocità di propagazione del fenomeno.

A scriverlo sono i consiglieri comunali del PD di Verona Carla Padovani, Elisa La Paglia, Stefano Vallani, Federico Benini e il consigliere comunale di Verona Civica Tommaso Ferrari. Sul tema, questi consiglieri di opposizione si erano già espressi definendo blande e inadeguate le misure adottate dal Comune di Verona e ora tornano a chiedere di intervenire anche sulle sale slot in attività oltre che su quelle che vorrebbero aprire.

Al lavoro di limitazione di orari di apertura e di fissazione di distanze minime da centri sensibili (che altre città e regioni stanno facendo da ormai 5 o 6 anni), da noi ora si aggiunge il compito di scremare anche le numerosissime attività che nel frattempo sono riuscite ad aprire - scrivono i consiglieri del PD e di Verona Civica - In Liguria, Emilia-Romagna e Lombardia, la normativa per il contrasto del gioco d’azzardo che consente ai Comuni di porre vincoli risale al 2012-2013. Da noi l'ordinanza sindacale del 2016 venne limitata ai soli orari con esclusione delle distanze proprio perché mancava ancora la normativa regionale di appoggio e il Comune non trovò il coraggio di osare di più. Oggi la situazione è cambiata: la normativa è affermata e lo Stato ha limitato le sue aspettative di entrate dal gioco d’azzardo. Si tratta dunque di intervenire sulle tante attività che nel frattempo hanno aperto e che non sono tenute ad esempio a rispettare la normativa sulle distanze. L'unico modo per intercettarle è al momento di una eventuale riapertura dell'attività con una diversa partita Iva. Ma occorre che il Comune prepari il provvedimento e che lo renda esecutivo senza attendere anni.

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