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Il PD valuta il 2018 del sindaco Sboarina: «Cambiamento non pervenuto»

Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Verona e il segretario cittadino Luigi Ugoli: «Sui temi più caldi della campagna elettorale del 2017 non c'è alcun regalo sotto l’albero di Natale»

Sui temi più caldi della campagna elettorale del 2017, quelli che meglio incarnavano il desiderio di cambiamento espresso dagli veronesi, purtroppo non c'è alcun regalo sotto l’albero di Natale di Verona.

Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Verona e il segretario cittadino Luigi Ugoli hanno tirato le somme del 2018, il primo anno in cui l'amministrazione del sindaco Federico Sboarina ha guidato interamente la città di Verona. E la valutazione complessiva è negativa per quel che riguarda i temi su cui il PD si aspettava un cambio di marcia: riordino della mobilità cittadina, rilancio del parchi urbani e più in generale del sistema del verde pubblico, riqualificazione di quartieri e periferie e riduzione dei costi della politica.

Bene la manutenzione delle strade - ammette Ugoli insieme ai consiglieri Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani - ma la situazione di Verona Sud non è affatto migliorata e in cantiere non c'è alcuna proposta che possa far sperare in un cambiamento nel breve o nel medio termine.
La Variante 23 ha certamente risparmiato alcune zone della città ma ne ha tartassate altre, come in terza circoscrizione dove sono cresciute ancora sia le aree commerciali (raddoppio di Rossetto) che gli interventi di nuovo abitativo (ad esempio al Chievo).
Come è possibile credere all'apertura di un confronto sui parchi urbani se in questo anno e mezzo l'amministrazione non ha fatto per i parchi nulla di quanto sarebbe stato in suo dovere, e se ha lasciato cadere nel vuoto tutte le richieste delle circoscrizioni?
La scarsa propensione al confronto si è vista non solo in commissione Arsenale, dove il dialogo è stato spezzato all'improvviso senza alcun riconoscimento per i contributi apportati da cittadini, associazioni e professionisti, ma anche nei confronti delle maggiori istituzioni cittadine, Cariverona in primis, che ha dovuto battere i pugni sul tavolo per farsi ascoltare.
Grave, inoltre, che l'amministrazione finga di non vedere la situazione di forte criticità che offusca il futuro del sistema del trasporto pubblico locale, mentre il riordino del sistema della mobilità cittadina continua a slittare: un anno e mezzo per il bandire e aggiudicare la gara per il Pums, altri 200 giorni per la sua redazione e attuazione rimandata alle calende greche. Nel frattempo i cittadini continuano ad essere tartassati da misure antismog che sono dei palliativi, come il blocco del traffico (con decine di deroghe) e le giornate ecologiche confinate nell'ansa dell'Adige.
La situazione preoccupante delle aziende partecipate, da Amia e Agec alla stessa Agsm diventata feudo crociano, continua a generare extracosti diretti e indiretti che finiscono sul conto dei cittadini.
Non da ultimo il sistema della lirica versa ancora in una situazione di forte precarietà e conflittualità, di cui fanno le spese non solo i lavoratori ma anche i cittadini che avendo pagato in anticipo l'abbonamento, si vedono cancellare gli spettacoli.

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