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Sviluppo dell'aeroporto Catullo, il PD attacca: "Verona deve contare di più"

Il socio di maggioranza dello scalo non ha documenti su un piano di investimenti da centinaia di milioni. Intanto una parte delle quote dell'aeroporto di Montichiari sarà ceduta ai bresciani di Abem

Alla richiesta del consigliere comunale del Partito Democratico Michele Bertucco di vedere il piano di sviluppo dell'aeroporto Catullo, Giuseppe Riello, amministratore unico di Aerogest che ancora detiene la maggioranza delle quote del Catullo, ha risposto di non disporre di nessuna copia del piano. Da qui parte la polemica del PD, che in una nota congiunta scritta da Michele Bertucco e Fabio Segattini fa sapere: "È imbarazzante che il socio di maggioranza del Catullo non disponga di fonti documentali certe su un'operazione che promette di investire sullo scalo centinaia di milioni e far raddoppiare i passeggeri".

Secondo i consiglieri: "La realtà con cui abbiamo avuto a che fare anche nel 2015 è di segno opposto, evidenziando un'ulteriore perdita di passeggeri per il Catullo mentre il resto degli aeroporti limitrofi (Bologna, Venezia, Treviso, Bergamo) sono cresciuti. E visti gli impegni finanziari che attendono Save nel 2016 è lecito aspettarsi grande parsimonia e accortezza da parte di Venezia. Questa è l'ennesima riprova che lo sviluppo del nostro territorio non può essere completamente delegato e che Verona deve poter contare di più. Oltre agli investimenti, che ovviamente sono fondamentali, bisogna lavorare con autostrade e ferrovie affinché lo scalo ritrovi l'attrattività e la centralità perdute".

"Certo - concludono Bertucco e Segattini - non si può chiedere il rilancio alla stessa classe politica responsabile di avere portato lo scalo ad un passo dal baratro".

E a proposito di aeroporti c'è un'operazione non ancora conclusa ma a buon punto che riguarda lo scalo di Montichiari, le cui governance è affidata in concessione alla Società Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca spa. Pare che una parte delle quote (si parla di un 20%) dell'aeroporto bresciano sarà ceduta ad Abem, una società pubblico-privata bresciana creata appunto per la gestione dell'infrastuttura intitolata da Gabriele D'Annunzio. 

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