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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica San Zeno / Stradone Porta Palio

Mobilità sostenibile a Verona, il PD chiede di sviluppare le piste ciclabili

I consiglieri comunali democratici hanno avanzato alcune proposte tra cui un percorso ciclabile semianulare lungo le mura magistrali che colleghi Ponte San Francesco a Porta Palio e che prosegua fino a Ponte Catena

Giunti ormai allo scadere del primo anno di amministrazione, il Pums è ancora poco più di una promessa da volantino elettorale che tanti evocano ma di cui in concreto si sa poco o nulla.

I consiglieri comunali del Partito Democratico di Verona attaccano l'amministrazione del sindaco Federico Sboarina. L'argomento è quello del Pums, il piano per la mobilità sostenibile, che per il PD dovrebbe portare ad uno sviluppo delle piste ciclabili nel capoluogo. E invece "l'amministrazione sfugge agli approfondimenti in commissione consiliare, dove si è parlato degli unici due collegamenti ciclabili inseriti in bilancio, di cui uno ereditato dalla passata amministrazione e un altro finanziato dalla Regione Veneto", lamentano i consiglieri PD.

Se realmente l'amministrazione vuole sviluppare per la città di Verona un sistema di mobilità sostenibile è necessario che cominci ad aprirsi al confronto sulle numerose criticità e carenze della rete ciclabile attuale.

Criticità e carenze evidenziate dagli esponenti locali del PD che richiedono un percorso ciclabile semianulare lungo le mura magistrali che colleghi Ponte San Francesco a Porta Palio, e da lì prosegua fino a Ponte Catena fiancheggiando la circonvallazione esterna. "Questa sorta di circonvallazione delle ciclabili dovrebbe essere servita da una mobilità che faciliti l'afflusso delle biciclette dai Comuni della cintura metropolitana attraverso i quartieri più periferici - scrivono i consiglieri democratici - Dunque una ciclabile da Parona a Borgo Trento, un completamento completamento della ciclabile della Valpantena e il prolungamento della ciclabile oltre San Michele, un collegamento con San Giovanni Lupatoto riordinando la viabilità di Tombetta, via Legnago, via San Giovanni Lupatoto ela realizzazione di una direttrice tra via Lugagnano il centro di San Massimo fino a via San Marco".

L'altro suggerimento proposto dal PD è un collegamento tra la prima cerchia esterna degli ex forti austriaci da Parona a Chievo-San Massimo, scendendo poi a sud verso Borgo Roma e risalendo fino a Forte Preare di Montorio.

Va data la possibilità alle biciclette di percorrere le corsie preferenziali dei mezzi pubblici, laddove ci siano le condizioni di sicurezza e non esistano per le bici percorsi alternativi altrettanto convenienti. L'esempio classico è il tratto di via San Paolo - concludono - Vanno espressamente previsti i completamenti delle ciclabili di quartiere e i collegamenti fra quartieri. Ad esempio in Borgo Venezia su via Villa Cozza va realizzata un tratto di ciclabile che si colleghi con la pista esistente in via Betteloni. Tra San Michele e Borgo Venezia va realizzata in via Monte Lungo una ciclabile che colleghi i tratti esistenti in Via Montorio e via Banchette. Una volta realizzata una programmazione degna di questo nome, la città sarà in grado di fare le proprie scelte e di andare alla ricerca di ulteriori risorse attraverso i bandi europei.

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