Pd: "Bloccare subito la firma dei contratti d'oro"
Opposizione contro Lega e Pdl sui compensi dei dirigenti delle aziende partecipate dal Comune
Duro attacco dell’opposizione alla Lega Nord e al sindaco di Verona Flavio Tosi. Motivo del contendere sono ancora gli stipendi dei direttori generali delle aziende partecipate dal Comune, ma anche quelli dei consiglieri di amministrazione e dei dirigenti. “Le aziende partecipate possono essere considerate il bengodi della casta Tosi”, ha tuonato il capogruppo del Pd a palazzo Barbieri Stefania Sartori. Nel mirino dell’opposizione i contratti che stanno per firmare i nuovi direttori di Agsm e Amia, ma anche gli stipendi degli altri dirigenti delle altre partecipate, a partire dall’Amt.
"Se veramente il centrodestra vuole ridimensionalre la spesa pubblica - fanno sapere dal Pd cittadino - deve bloccare immediatamente i contratti d'oro che stanno per firmare in Agsm e Amia". La proposta dell’opposizione è di adeguare i compensi dei nuovi direttori Giampietro Cigolini e Alfonsino Ercole, che si sono scambiati il posto, ai rispettivi referenti del Comune. “Non è ammissibile – ha detto il consigliere comunale del Pd Roberto Uboldi – che i direttori generali delle partecipate abbiano uno stipendio superiore al direttore generale del Comune di Verona, che di fatto è il proprietario di queste aziende partecipate”.
Poi una stoccata al Pdl, che la scorsa settimana aveva chiesto proprio la riduzione dei compensi dei dirigenti delle partecipate: “Da quando la Lega lo ha lasciato a bocca asciutta di poltrone – fanno sapere Sartori e Uboldi insieme al consigliere Giancarlo Montagnoli –, anche il Pdl si è accorto che nelle aziende partecipate le spese per amministratori di nomina politica sono eccessive”.