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Alessia Rotta rivela: «Paziente Covid da San Bonifacio a Belluno perché non c'era posto»

«La zona gialla, abbinata alle misure di prevenzione che vengono adottate oggi in Veneto, non funziona», dichiara la presidente commissione Ambiente della Camera Alessia Rotta

«C’è un problema in Veneto con l’epidemia: abbiamo il 20% di casi in più rispetto ad una settimana fa in media mobile. In tutte le altre Regioni, invece, i casi sono di meno e continuano a scendere. Se nella prima ondata tutti si sono affrettati a sottolineare l’efficacia del "modello Veneto", oggi è necessario dire a chiare lettere che qualcosa non va e che serve correre ai ripari. Qui si tratta di agire per fermare un trend molto negativo che, anche in questa occasione, ci rende un caso». Così si esprime inn una nota ufficiale la presidente della commissione Ambiente della Camera, l'onorevole del Pd Alessia Rotta.

Dopo gli interventi del senatore D'Arienzo e della consigliera regionale Anna Maria Bigon, anche la deputata dem Alessia Rotta si concentra dunque sul tema della cosiddetta "zona gialla", nella quale il Veneto è sempre rimasto con le conseguenti misure meno restrittive rispetto ad altre Regioni, ma che diversi esponenti dem giudicano comunque inadeguate alla situazione: «La zona gialla, abbinata alle misure di prevenzione che vengono adottate oggi in Veneto, non funziona. - spiega l'On. Alessia Rotta - Questo è dovuto sia all’utilizzo dei test rapidi, che hanno sensibilità bassissima, sia all’incapacità di capire come funziona il contagio e come si interrompono le catene di trasmissione sul territorio. Soltanto pochi giorni fa il Coordinamento veneto per la sanità pubblica, con preoccupazione, ha contestato i dati che la Regione fornisce sul reale numero di posti di terapia intensiva, su cui si basano i parametri del governo. Due sere fa, - aggiunge la parlamentare del Pd Alessia Rotta - un ulteriore paziente Covid a San Bonifacio è stato trasferito a Belluno perché in tutto il Veneto non c’era altro posto. Non sono allarmi, non è scontro politico. Sono i dati reali». 

In contrasto con tale analisi della situazione, recentemente, il governatore del Veneto Luca Zaia ha diverse volte ricordato che, ad esempio, una Regione come il Friuli Venezia Giulia ha trascorso un paio di settimane in zona arancione, dunque con restrizioni più severe, ma presenta oggi condizioni non troppo dissimili dal Veneto rimasto sempre zona gialla. Oltre a ciò va poi ricordato che il presidente Zaia ha altresì firmato un'ordinanza regionale giusto due giorni addietro, entrata in vigore ieri e che, se rispettata dai cittadini e fatta applicare in modo rigoroso, presenta già di suo molti elementi restrittivi piuttosto rigidi.

Il problema che si pone è però quello dei controlli, oltre che della responsabilità del singolo naturalmente. Giusto per fare un banale esempio: quante verifiche nei locali sono state fatte nel corso di questo weekend in merito alla presenza allo stesso tavolo di non più di quattro persone, anche se conviventi? La risposta non è quante multe, ma quanti controlli. Quante verifiche sono state eseguite circa il fatto che durante la conversazione al tavolo di un bar tutti siano ligi nel mantenere sempre indossata la mascherina e rispettando almeno un metro di distanza anche se conviventi tra loro? Per non parlare del fatto che, da oggi e fino al prossimo 20 dicembre, gli spostamenti nell'intera zona gialla sono possibili senza giustificati motivi per chiunque provenga anche da un'altra Regione zona gialla. Il vero banco di prova per località turistiche come Verona sarà infatti il prossimo weekend, quando potenzialmente potranno venire in centro persone dal Piemonte o dalla Lombardia anche per fare solo un po' di shopping, salvo poi ritrovarci tutti dal 21 dicembre fino al 7 gennaio confinati ciascuno nella propria Regione, anche se gialla. Se oggi si chiedono più restrizioni, non è però possibile restare silenziosi dinanzi anche a questa stranezza, tutta figlia del Dpcm che è alla base dell'impianto normativo stabilito dallo stesso Governo nazionale per questa fase, certamente, assai delicata e difficile da gestire per chiunque.

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