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Per particolari razze o incroci di cani, spunta idea di un patentino per i padroni

Ne hanno discusso insieme due commissioni del consiglio comunale di Verona: quella sulla sicurezza e quella per la tutela degli animali, dopo il caso di due settimane fa in cui un cane amstaff ha azzannato e ucciso una cagnolina in Via Centro

Un patentino obbligatorio ottenuto dopo un'adeguata formazione per chi intende acquistare o adottare particolari razze o incroci di cani. È questa l'idea emersa ieri, 21 giugno, durante la riunione congiunta di due commissioni del consiglio comunale di Verona: la commissione sicurezza e la commissione per la tutela degli animali.
I presidenti delle commissioni Laura Bocchi e Andrea Bacciga hanno voluto invitare all'incontro Stefano Selva, proprietario di una cagnolina di nome Sally, uccisa da un cane di razza amstaff lo scorso 5 giugno a Verona. E alla riunione congiunta hanno preso parte anche il comandante della polizia locale di Verona Luigi Altamura, il dottor Stefano Adami dell'Ulss 9 Scaligera, la dottoressa Camilla Siliprandi come veterinario comportamentalista, l'assessore alla sicurezza Marco Padovani ed il direttore del canile rifugio di Verona Romano Giovannoni.

VIDEOREGISTRAZIONE DELL'INCONTRO DI IERI TRA LE COMMISSIONE SICUREZZA E LA COMMISSIONE TUTELA DEGLI ANIMALI DEL COMUNE DI VERONA

Durante la commissione, Stefano Selva ha raccontato l'episodio di sabato 5 giugno. Sally, nella consueta passeggiata a guinzaglio, era accompagnata dalla madre ottantenne di Stefano Selva, in Via Centro. Un cane di razza amstaff, sbucato dal baule aperto di una macchina, ha aggredito alle spalle la signora anziana, facendola cadere e si è avventato sulla cagnolina azzannandola. Solo con l'intervento di tre vigili del fuoco di passaggio, il cane ha allentato la presa. Portata con urgenza dal veterinario, la cagnolina è morta dopo due ore. «Il problema è che certi proprietari non si prendono la responsabilità dei loro cani - ha spiegato Selva - è come se girassero con una pistola carica senza sicura».
Il presidente della commissione sicurezza Bacciga ha ribadito che in Italia esistono normative: «Chi subisce un danno va tutelato e deve adire alle vie giudiziali». Mentre il comandante Altamura ha spiegato che queste tipologie di aggressioni vengono trattate con provvedimenti anche molto forti, come il sequestro o la confisca degli animali: «Le leggi ci sono e in questo Comune vengono applicate con la massima severità. L’appello è di segnalare sempre. Purtroppo c’è una recrudescenza di questi episodi: i cani censiti sono oltre 2mila all’interno della banche dati, a cui si devono aggiungere quelli che non hanno il microchip, sebbene obbligatorio per legge, e che sono più difficili da individuare».
«È fondamentale intervenire attraverso una nuova e più ampia classificazione dei cani, i cui proprietari devono seguire percorsi formativi preventivi - ha aggiunto il dottor Stefano Adami - I limiti degli interventi è che si arriva sempre a posteriori, dopo che il cane ha aggredito una persona o un altro cane. Si deve lavorare mettendo in guardia su comportamenti, attitudini e idoneità o meno alla socializzazione nei confronti di umani e altri cani. Solo attraverso percorsi formativi si può fare una scelta consapevole e responsabile». Romano Giovannoni, direttore del canile rifugio di Verona, ha sottolineato che il più delle volte il problema non sono i cani ma i proprietari, totalmente impreparati a gestire questi animali, risultato di una serie di incroci con razze considerate potenzialmente pericolose. «Azione preventiva, di cultura e di buona relazione uomo-animale - ha ribadito la dottoressa Camilla Siliprandi - La Federazione Nazionale Veterinari sta lavorando sulla lista dei cani che va aggiornata e riveduta, alla luce dei nuovi incroci. È arrivato il momento di fare un patentino preventivo per alcune razze che si stanno diffondendo».
Bacciga ha evidenziato l’esigenza, condivisa da tutti i presenti, di arrivare a una modifica del regolamento comunale, anche su proposta del consigliere della Lega Alessandro Gennari, intervenuto durante la commissione. Bocchi ha chiuso i lavori facendo il punto sulla situazione a Verona: «Gli incroci interessano un migliaio di cani. Sono cifre importanti. E gli ultimi episodi ci portano a interrogare in modo più incisivo su questa moda di acquistare cani sicuramente più complicati, che devono essere gestiti da un proprietario formato e coscienzioso. Senza dimenticare la difficoltà di tracciamento di tutte quelle adozioni, registrate solo in Ulss, che derivano tra incroci».

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