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Passante Nord: continua lo sciopero della fame di Don Albino Bizzotto

Il sacerdote vicentino ha dato vita alla sua iniziativa il 16 agosto. Il Comitato anti-traforo lo sostiene e anche l'europarlamentare Andrea Zanoni sembra pronto a scendere in campo

"Carissima/o,

desidero comunicarti che da oggi, venerdì 16 agosto, inizierò un digiuno a sola acqua, a tempo indeterminato, per l’emergenza ambiente. Vorrei sollecitare l’attenzione e l’impegno sia per la situazione disastrata del Veneto (grandi opere, project financing), che per superare l’inerzia culturale riguardo al territorio. Non chiedo solidarietà personale, ma questo non significa che io la rifiuti. Ho scelto questo momento per non intralciare le attività di altri comitati. Se ritieni che la mia iniziativa possa essere utile all’impegno che stai profondendo con il tuo comitato o la tua associazione e che sia possibile coinvolgere altre persone, ne sarei contento, perché assieme potremmo contribuire alla crescita della coscienza comune. Per questo mi rendo pienamente disponibile per organizzare incontri di sensibilizzazione o per proporre prese di posizione condivise. Durante il digiuno ho intenzione di condurre le consuete attività quotidiane, nei limiti delle mie capacità e forze, permettendo a tutti coloro che lo vorranno di incontrarmi e verificare anche visivamente la serietà dell’impegno preso. Per questo da venerdì vivrò accampato in un camper, parcheggiato nel cortile dell’Associazione stessa, in via A. da Tempo n. 2 a Padova. Se credi che la mia iniziativa possa essere utile, ti chiedo di darne diffusione attraverso i tuoi contatti.

Ciao. Un saluto di Pace. Don Albino Bizzotto"

Questa la lettera con la quale il sacerdote vicentino Don Albino Bizzotto, fondatore dei "Beati costruttori di pace", ha annunciato la sua presa di posizione nei confronti dell'imponente opera che cambierà la viabilità della città di Verona. Don Albino riceve l'appoggio del comitato anti-traforo, che in una nota diffusa, commenta l'idea dell'amministrazione comunale di un'opera fatta inizialmente a metà

"Il traforo è morto. O quantomeno è moribondo. Un malato in fase terminale tenuto in vita per accanimento politico. A delineare un futuro fosco, per non dire funereo, per la “grande opera” che avrebbe dovuto coprire di lustro l’operato dell’attuale amministrazione rimanendo inciso a lettere d’oro negli annali del suo governo (questo almeno a detta di sindaco e assessore preposto), sarebbero le informazioni riportate oggi dalla stampa locale secondo cui si starebbe pensando di partire con i lavori realizzando inizialmente un’unica galleria, al posto delle due previste, per cominciare ad incassare i pedaggi, riservandosi solo in seguito di completare il progetto.

Un escamotage grazie al quale si punterebbe, secondo le dichiarazioni ufficiali, a risparmiare su costi che, alla luce dell’attuale situazione di crisi, sarebbero troppo onerosi da affrontare nell’immediato. Se l’eclatante conclusione che il Passante nord non sarebbe finanziariamente sostenibile – perché questa è di fatto la “novità” – è il risultato di ben sette anni di approfonditi studi e costosissime consulenze, meglio avrebbe fatto il Sindaco a trovare un'ora di tempo per ascoltarci o per accettare uno dei nostri numerosi inviti. Tanto sarebbe bastato per giungere già molto tempo fa e molti soldi or sono (che si sarebbero potuti destinare ad opere più sensate) alle stesse deduzioni.

Per ricapitolare, dunque, si sta pensando di portare a termine un tunnel ad una sola canna, rinviando a un futuro improbabile la seconda, una intuizione che il Sindaco ha avuto, probabilmente, transitando nelle sue vacanze estive nella Salerno-Reggio Calabria. Obiettivo: risparmiare sui costi. Questo a dimostrazione che il vero affare per il costruttore è rappresentato dalle opere di compensazione economica (autogrill, fast food, alberghi, parcheggi, distributori) e che è condivisa l’opinione che attraverso il passante transiteranno molte meno auto di quelle previste sulla carta. E il motivo è quello che noi andiamo esprimendo a gran voce da anni: ogni veronese con un po' di senno si rifiuterà di spendere soldi per trovarsi a dover percorrere il triplo di chilometri.

Senza contare che non è chiaro di quale risparmio si starebbe parlando dato che il costo del tunnel a doppia canna sarebbe stato calcolato pari a 72 milioni di euro, mentre l’opera realizzata a metà non comporterebbe che un abbassamento dei costi di soli 30 milioni circa su un totale di 436. Cifre veramente ridicole che lascerebbero piuttosto pensare che ci sia altro nascosto dietro l’insignificante riduzione dell’onere.

L'unica, vera e sola utilità delle innumerevoli dichiarazioni di avvenuta firma e inizio lavori – se ne contano ormai a decine, l'ultima quella che annuncia per settembre la firma della concessione – è quella accordata alla politica che sfrutta la buona fede dei cittadini per ottenere consensi con false e illusorie promesse. Ben diversa è la realtà dei fatti, probabilmente contenuta in quei documenti relativi al piano finanziario mantenuti ancora ostinatamente segreti al riparo degli archivi del Comune e che non vediamo l'ora di conoscere.

Ora contiamo sull’impegno molto apprezzato degli eletti in Parlamento, in particolare dell’eurodeputato Andrea Zanoni che recentemente abbiamo accompagnato per un sopralluogo sull’area che dovrà essere attraversata dal Passante nord e che con nostra grande soddisfazione si è impegnato a portare sui banchi europei questa vera e propria calamità che si vorrebbe si abbattesse su territorio veronese".

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