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Central Park (o Parco Arena), lite sui numeri tra Bertucco e l'assessore Segala

Per il consigliere comunale, solo la metà dell'ex scalo merci sarà trasformato effettivamente in parco. La responsabile all'urbanistica risponde: «Operazione di imbroglio politico e mistificazione»

«Delle due l'una: o il sindaco Federico Sboarina non sa contare oppure ha preso in giro i veronesi per cinque anni». Il consigliere comunale Michele Bertucco e l'urbanista Giuseppe Campagnari hanno espresso questo commento dopo aver esaminato il progetto del cosiddetto Central Park, ribattezzato Parco Arena, ovvero la grande area verde che dovrebbe sorgere all'ex scalo merci della stazione di Verona Porta Nuova.

L'analisi di Bertucco e Campagnari parte dalla promessa fatta in campagna elettorale da Sboarina, prima di diventare sindaco. Sboarina aveva promesso che l'intera area dell'ex scalo merci sarebbe diventata parco. Una promessa ribadita dal sindaco anche negli anni successivi all'elezione. «Ma l'area destinata a parco sarà di 225mila metri quadrati, che non sono il 100% dell'area, valutata 450mila metri quadrati - hanno dichiarato il consigliere comunale e l'urbanista - Non sono nemmeno il 64% annunciato nell'ultima presentazione ufficiale con i dirigenti delle Ferrovie. E prima ancora si era parlato dell'86%. Parliamo invece del 50,2% dell'intera superficie, esattamente quanto prevede il Piano d'Area Quadrante Europa regionale (Paqe) fin dal dal 2005. Sotto non potevano andare, trattandosi di un valore vincolante. Ecco dunque perché Sboarina ha sempre respinto i nostri solleciti a chiedere alla Regione una modifica al Paqe per ampliare l'area da destinare a parco. Stava soltanto prendendo in giro i veronesi».

Un altro aspetto evidenziato da Bertucco e Campagnari è che il parco dovrebbe essere consegnato al Comune non attrezzato. «Starà poi all'amministrazione completarlo, magari attivando delle sponsorizzazioni, come suggeriscono i promotori di Signa Group - hanno aggiunto - Beninteso, per noi questo non è un limite, ma anche su questo Sboarina aveva raccontato tutt'altra storia. E quanto costerà questo parco? Esattamente 2,9 milioni di euro, che è meno del 15% del valore delle opere pubbliche che il concept prevede di realizzare sull’area e lo 0,8% dei ricavi previsti, che ammontano a 318,8 milioni di euro. La voce più consistente delle opere pubbliche sono, manco a dirlo, i parcheggi, che per un grande centro intermodale suona alquanto strano. In particolare il concept prevede un parcheggio interrato a "tetto verde" da 10mila metri quadrati dal costo di 8,3 milioni di euro. La struttura sarebbe nascosta da una collina creata in mezzo al parco. Si prevede poi un altro parcheggio a raso sempre da 10mila metri quadrati dal costo di 500mila euro. Le misure esatte previste sono: 90mila metri quadrati di edificazioni; 30mila metri quadrati per la stazione ferroviaria dell'Alta Velocità; 20mila metri quadrati di strade, sia perimetrali che interne al parco compreso il sottopasso; 20mila metri quadrati di parcheggi; 225mila metri quadrati di parco; 64mila metri quadrati di fondaco».
Un fondaco che sembrerebbe un oggetto misterioso. «Signa Group dice che verrà messo a disposizione del Comune per liberare le mura dalle opere incongrue, ma a che titolo? L’unica opera che deve consegnare al Comune è il parco - hanno spiegato Bertucco e Campagnari - Si dice anche che il fondaco potrebbe essere usato per collocarvi attrezzature sportive».

Infine, per Bertucco e Campagnari, sarebbe carta straccia anche la promessa di realizzare poche nuove costruzioni sull'area dell'ex scalo merci. «In realtà c'è una massa di cemento da 335mila metri cubi disposta su più piani che ripete funzioni già ridondanti, come gli gli alberghi - hanno detto i due - Troviamo 120mila metri cubi di residenziale, 60mila metri cubi di commerciale, 50mila metri cubi di direzionale, 35mila metri cubi di albergo a quattro stelle, 35mila metri cubi di albergo per studenti e 35mila metri cubi di residenza per anziani. Possiamo solo provare ad immaginare tutto il traffico indotto e non possiamo che biasimare la scelta di centrare la modalità ancora una volta sull'auto. La mobilità dolce è un orpello da ostentare ma su cui non fare affidamento. Confermato anche il demenziale sottopasso che vuole collegare Via Albere con Via Golosine peggiorando ulteriormente con nuovo traffico la vivibilità del quartiere e dell'intera Verona Sud. Restano invece degli espedienti grafici il boulevard su stradone Santa Lucia e il People Mover, visto che nessuno li sta realizzando. Per collegare in modo sostenibile i vari punti di Verona Sud non serve il People Mover, ma la riattivazione delle ferrovie dismesse. Informiamo i progettisti di Signa Group che a Verona esiste una capillare ed estesa rete ferroviaria che aspetta solo di essere utilizzata per il trasporto urbano e suburbano, anche con una semplice estensione fino all'aeroporto Catullo».

«Solo un numero su tutti fa capire come il consigliere Bertucco non sia attendibile. I presunti 225mila metri quadrati che lui dice siano il parco sono solo una parte, ed è quella contenuta dentro l’anello della pista ciclabile. Ma appunto sono solo una parte perché il parco è anche tutto attorno all'anello». Al consigliere comunale e a Campagnari ha risposto l'assessore all'urbanistica Ilaria Segala, convinta che i due abbiano fatto confusione con i numeri. «I calcoli sono totalmente fuorvianti ed è incomprensibile che proprio Bertucco, che per anni ha anche presieduto Legambiente, si opponga all'unica amministrazione che realizza a Verona il più grande parco urbano mai visto. Pur di andare contro, ha maliziosamente confuso anche tutti gli altri numeri, mescolando furbescamente i metri quadrati con i metri cubi, ma ben sapendo che i metri quadrati non sono tutti distribuiti sul suolo ma vanno anche in altezza. Infatti, non cita mai il numero che più di tutto fa fede e cioè i 100mila metri quadrati di superficie utile lorda (sul). Questo è l’unico numero reale, volutamente tralasciato, così come volutamente finge di non sapere che il concetto urbanistico del fondaco è regolato da una legge regionale. Qualsiasi parco pubblico include strade, piazze alberate e piste ciclabili, ma Bertucco le inserisce fra le opere edificabili. Lo stesso fa con i parcheggi, che invece fanno parte degli standard urbanistici dei parchi ma lui li trasforma in metri quadrati. Nell'ex scalo merci l'86% dei 450mila metri sarà a verde, checché ne dica Bertucco. E nessuno ha mai derogato dai 100mila metri quadrati di sul. Altrettanto miope da parte sua opporsi al sottopasso che leva le code, e quindi lo smog, dagli altri sottopassi e soprattutto fluidifica il traffico e collega due quartieri accorciando le percorrenze in auto. Infine, anche i calcoli fantasiosi sulle fantomatiche centinaia di uffici e negozi, non si sa da dove vengano, visto che al momento tutti noi abbiamo in mano solo un concept. I progetti preliminari devono ancora essere fatti. La sua è un'operazione di imbroglio politico con i numeri. Il consigliere ha fatto solo un’operazione di mistificazione, in poche parole è solo effetto della campagna elettorale».

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