Palestra fascista a Verona, Lega predica prudenza: «Al momento nessun riscontro»
Comencini, Grassi, Zelger, Bocchi, Velardi e Bacciga hanno replicato a coloro che «gridano al pericolo fascista, gettando fango sulla nostra città»
Né sindaco né giunta comunale di Verona hanno voluto esprimere un commento sul volantino fatto circolare nel quartiere di Borgo Trento che annunciava l'apertura della sedicente «prima palestra di fascismo a Verona» denominata Arcobaleno Nero. Sul foglio è stato anche riprodotto il volto di Mussolini e sono state scritte frasi deliranti in cui il fascismo viene descritto come «sport completo».
Sull'episodio sta indagando la Digos di Verona, ma intanto i consiglieri comunali di PD, Traguardi e Verona e Sinistra in Comune hanno chiesto una ferma condanna da parte dell'amministrazione, la quale invece ha scelto la via del silenzio. Nella maggioranza, però, c'è qualcuno che non tace. Sono i consiglieri comunali della Lega Vito Comencini, Anna Grassi, Alberto Zelger, Laura Bocchi, Andrea Velardi e Andrea Bacciga, i quali invitano tutti alla prudenza, proprio perché sono ancora in corso delle investigazioni ed al momento non sarebbe stata comprovata l'esistenza di una palestra fascista.
«La sinistra ha preso subito la palla al balzo per gridare al pericolo fascista, gettando fango sulla nostra città per cercare di raccattare voti e consensi e cavalcando storie che poi scoppiano come bolle di sapone - hanno dichiarato i consiglieri leghisti - Come il caso Marsiglia o la coppia omosessuale a giudizio per aver simulato scritte omofobe o ancora gli ululati razzisti allo stadio nei confronti del calciatore Mario Balotelli. Se anche questi volantini risultassero una fake news chi pagherà il conto per l'immagine di Verona? La sinistra? Chiediamo cautela e rispetto per la nostra città e per i cittadini che non meritano l'ennesimo processo mediatico o basato su ricostruzioni che non trovano al momento alcun riscontro».