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Valdegamberi e l'assemblea studentesca sull'omotransfobia: «Manca pluralismo»

Il consigliere regionale si espone a favore di chi ritiene inopportuna la modalità scelta dai ragazzi del Liceo Medi di Villafranca per affrontare tematiche legate alla sfera Lgbtqi+

Sembrava che il commento del consigliere dell'Ordine delle psicologhe e psicologi del Veneto Michele Orlando avesse messo il punto finale alla polemica sull'assemblea di istituto dal titolo: «Omotransfobia e Lgbtqi+, contro natura?», organizzata per il prossimo 18 febbraio dagli studenti del liceo Medi di Villafranca. L'avvertimento di Orlando di «entrare con attenzione nel mondo degli adolescenti» ed il suo suggerimento di lasciare ai giovani la libertà di «cercare un confronto e un dibattito su temi di attualità» anche all'interno della scuola, sembrano essere un'ottima chiosa ad uno scontro che ha visto contrapposti gli studenti ed alcuni esponenti locali della Lega.

Ma l'idea che l'assemblea sia un'inopportuna occasione di propaganda ideologica è sostenuta anche dal consigliere regionale veronese Stefano Valdegamberi, il quale ha elogiato l'onorevole Vito Comencini per aver sollevato il problema. Ed il problema sarebbe, per Valdegamberi, il fatto che all'assemblea manchi «pluralismo e dialettica nel dibattito». All'evento organizzato dagli studenti, infatti, è stato invitato un solo relatore: Luigi Turri, ricercatore dell'università di Verona e attivista dell'Arcigay di Verona Pianeta Milk, il quale è stato descritto da Valdegamberi come il «rappresentante di una visione ideologica di parte, quella del movimento Lgbtqi+».
«La scuola ha il compito di fornire gli strumenti per la comprensione dei diversi temi, anche nella loro complessità, mettendo a confronto le differenti tesi, e non fare proselitismo ideologico a senso unico - ha aggiunto il consigliere regionale - Mi auguro che il dirigente scolastico colga questa occasione per allargare il dibattito in modo da dare una visione più completa e non solamente ideologica del tema trattato, diversamente sarà la scuola a dare una brutta lezione di discriminazione».

La tesi di Valdegamberi è in linea con quella di Comencini e ad essa si potrebbe rispondere con la stessa critica e cioè che riconoscere gli stessi diritti ai non eterosessuali non toglie un grammo di validità ai diritti degli eterosessuali. Affermare che un non eterosessuale deve avere gli stessi diritti di un eterosessuale non dovrebbe essere argomento di dibattito. Ed anche la contrapposizione tra famiglia, intesa come coppia eterosessuale, e le diverse coppie non eterosessuali è una contrapposizione che non esiste in realtà, perché riconoscere a due lesbiche la libertà di vivere insieme e creare il proprio nucleo famigliare non impedisce ad un uomo e ad una donna di sposarsi e di avere figli. Le coppie gay o lesbiche non vogliono togliere nessun diritto alle coppie etero, vogliono solo non essere discriminate.
Infine, restando nello specifico dell'assemblea del liceo Medi, rimangono sempre validi i contenuti della lettera aperta delle docenti referenti della rappresentanza studentesca, in cui viene ribadito che un'assemblea scolastica è per sua natura apolitica e non è strumento di propaganda ideologica ma un libero spazio di espressione e di confronto della comunità studentesca.

lettera prof liceo medi-2

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