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Nuovo Cda di Amt3, ass. Ferrari: «Per cambiare la mobilità a Verona partiamo dal filobus, pronto nel 2026»

La presentazione ufficiale del nuovo Consiglio di amministrazione è stata l’occasione per fare il punto sul progetto filobus e sugli obiettivi dell’azienda da qui a prossimi cinque anni. Ass. Ferrari: «Il filobus è il punto di partenza per il vero cambiamento della mobilità cittadina»

«Filobus in strada ad inizio 2026, l’anno di Verona città olimpica». È questa la «sfida più grande» che si appresta ad affrontare il nuovo Consiglio di amministrazione di Amt3 che nella giornata di ieri, martedì 8 novembre, ha illustrato i principali obiettivi da qui a prossimi cinque anni. Da Palazzo Barbieri fanno sapere che proprio dal filobus si deve partire per ottenere un trasporto pubblico di massa inteso come «l’inizio di un nuovo processo di mobilità sostenibile cittadina». Poi per la stessa Amt3 sarà indispensabile anche «l’ampliamento delle attività aziendali oltre la gestione della sosta, per un asset che deve assumere un ruolo strategico per lo sviluppo della città e del suo territorio». 

Di tutto questo è convinto l’assessore alla Mobilità del Comune di Verona Tommaso Ferrari, nelle ultime ore bersaglio di critiche da parte delle opposizioni in Consiglio comunale, ma che ha ricordato puntualmente quali siano le linee di indirizzo strategiche delineate dall’amministrazione anche per il futuro dell’azienda Amt3: «Siamo orgogliosi della squadra che guiderà Amt3 nei prossimi anni, le sfide da affrontare sono tante a cominciare del filobus, che dovrà essere iniziato e completato in 3 anni - ha detto l’assessore Tommaso Ferrari -. Se i tempi saranno rispettati, prevediamo di avviare i cantieri ad inizio 2023 e concluderli in tempo per le Olimpiadi del 2026. Crediamo che il filobus sia il punto di partenza per dotare il Comune di Verona di una mobilità differente, sfrutteremo i mesi di cantiere per studiare tutte le soluzioni possibili per integrare la mobilità cittadina con l’opera filobus e renderla davvero efficace. Non c’è solo il filobus, - ha quindi rilevato lo stess ass. Tommaso Ferrari - crediamo che Amt3 non sia solo l’azienda che gestisce la sosta e che debba potenziare e implementare la propria attività per diventare una vera agenzia di servizi legati alla mobilità. Un percorso a step che verrà compiuto grazie alle competenze del nuovo CdA e del costante confronto con l’amministrazione».

Il progetto filobus, a che punto siamo?

Quanto al filobus, il Comune di Verona spiega che «per l’avvio del cantiere è necessario attendere l’approvazione del progetto di variante dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile - Cipess e il finanziamento da parte della Banca Europea degli Investimenti del 40 per cento del valore dell’opera a carico del Comune, 62 milioni su un totale di 150 i cui eventuali aumenti saranno finanziati dal governo». I cantieri, secondo quanto si apprende, procederanno «su due filoni paralleli, da un lato quelli già avviati e da concludere, dall’altro quelli del cronoprogramma che sarà stabilito sulla base dell’analisi dei flussi di traffico cittadini». Unica certezza, per quanto riguarda «quello di via città di Nimes che unirà i due sottopassi già esistenti». Per la complessità e l’impatto sul traffico cittadino, il Comune spiega che «sarà realizzato dopo Vinitaly 2023 e pronto per quello del 2024». Il mezzo scelto «ha una lunghezza di 18,75 metri».

Legata al filobus c’è anche la realizzazione dei parcheggi scambiatori a Verona Est e a Ca di Cozzi, per i quali il Comune fa sapere che «effettuerà una variazione di bilancio di 3 milioni di euro come già annunciato». L’idea è comunque quella di «ampliare la capacità ricettiva di entrambi i parcheggi, stimata in 200 posti circa, realizzando delle strutture multipiano in grado di rispondere alla richiesta legata al potenziamento del trasporto pubblico cittadino». Infine, tutta l’opera sarà accompagnata da una «massiccia campagna di comunicazione, che informerà la cittadinanza su tutte le fasi di cantiere per ridurne i disagi ma anche per sensibilizzarli sull’importanza di un’opera che cambierà il volto della mobilità cittadina».

Il nuovo Cda

In base a quanto riportato dal Comune di Verona in una nota, il nuovo Cda di Amt3 è composto dal presidente Giuseppe Mazza e dai consiglieri Massimo Babbi, Emanuela Benedetti, Stefania Zerbato e Mauro Spada, quest’ultimo in quota alle minoranze. «Ringrazio a nome mio e di tutto il Consiglio di Amministrazione il sindaco Damiano Tommasi per la fiducia accordata - ha detto il presidente Mazza -. Sono certo che sia io che tutto il nuovo CdA affronteremo e vinceremo le sfide che abbiamo davanti profondendo tutto il nostro impegno con costanza e spirito di abnegazione. Crediamo che la più importante di queste per la città di Verona sia rappresentata dal filobus: da molto tempo i veronesi stanno aspettando questa importante opera, che consentirà di modificare, in meglio, la loro vita quotidiana. Grazie al filobus gli spostamenti saranno più veloci ed eco-sostenibili, consentendo al contempo una gestione più efficace delle aree di sosta per coloro che necessariamente dovranno utilizzare il proprio veicolo. Il sottoscritto, il CdA e l'amministrazione comunale crediamo fortemente in quest'opera.

In merito alle tempistiche di realizzazione di un'opera che, come noto, è annunciata a Verona da decenni, il presidente Mazza ha detto: «Abbiamo buone speranze che i lavori potranno riprendere con l'inizio del nuovo anno e che saranno ultimati nell'arco di tre anni. Siamo consapevoli che la fase di cantierizzazione arrecherà qualche disagio, proprio per questo stiamo organizzando una campagna di comunicazione che spiegherà ai cittadini veronesi, con congruo anticipo, quali saranno gli interventi e quali saranno le modifiche alla viabilità previste, recependo anche eventuali suggerimenti migliorativi. Siamo al lavoro anche per potenziare tutti gli asset dell’azienda, - ha concluso il presidente Mazza - da quello della sosta a quello delle piattaforme dedicate agli spostamenti casa-lavoro, per le quali stiamo collaborando con scuole ed imprese».

Unanime l’entusiasmo dei consiglieri di amministrazione per le sfide che li attendono, che affronteranno mettendo a disposizione dell’azienda le diverse competenze per le quali sono stati scelti.

I curricula del membri del Consiglio di amministrazione

Presidente del Consiglio di Amministrazione Giuseppe Mazza: nato nel 1960, è iscritto all’Albo degli Ingegneri. Ha curato la progettazione architettonica, strutturale e impiantistica, la Direzione Lavori di opere tra cui per l’Ulss n. 6 di Vicenza n. 25 di Verona, per l’Università degli Studi di Venezia e per l’Università degli Studi di Padova, oltre ad edifici residenziali.

Massimo Babbi: Classe 1963, Dottore Commercialista e Revisore Contabile con oltre quindici anni di esperienza come Revisore Contabile per Enti Pubblici, specializzato anche nella Pianificazione e Controllo di Gestione.

Emanuela Benedetti: nata nel 1956, èDottore Commercialista, Dottore in Giurisprudenza e Revisore Legale. Torna dopo un precedente mandato dal quarto trimestre 2005 al secondo trimestre 2006 in Amt SpA svolto in qualità di Sindaco Effettivo.

Mauro Spada: classe 1956, Geometra con pluriennale esperienza nello sviluppo di progetti in ambito di sicurezza, viabilità e sviluppo del Territorio, collaborando con Agsm (ora Agsm-Aim), Amt, Amia ed Acque Veronesi.

Stefania Zerbato: nata nel 1967, la sua expertise comprende la gestione dei servizi dedicati alle Smart Cities, alla transizione ecologica. Co-Founder di Smartea Srl, ideatore del progetto "Smart Garda Lake".

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