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Bertucco: «Speculazione in Zai?», ma intanto si presenta una nuova strada

Il consigliere comunale di opposizione ha dei dubbi sul progetto di rigenerazione di Verona Sud, soprattutto per quel che riguarda la mobilità. L'amministrazione risponde con un nuovo collegamento legato al futuro Central Park

Riqualificazione o speculazione? È l'interrogativo posto dal consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco alla notizia della sempre più vicina partenza della rigenerazione di Verona Sud, attraverso il progetto «Vuoti a rendere». Il termine del progetto è stato fissato per il 28 febbraio e dopo quella data saranno prese in considerazione tutte le proposte di riqualificazione della Zai, con l'obiettivo di poterle realizzare in tempi rapidi e certi. Di fronte a questa prospettiva, Bertucco si chiede quale modello voglia seguire questa iniziativa dell'amministrazione comunale e se la stessa terrà in considerazione il problema della mobilità.

Ma se il buongiorno si vede dal mattino - si risponde amaro Bertucco - con la Variante 23 rimodulata e da poco approvata l'amministrazione Sboarina ha aggiunto in Zai ben 20mila metri quadri di commerciale più una quota ingente quanto inutile di alberghiero. Il tutto a mobilità invariata. Le tante belle parole di recupero e rigenerazione usate dall'assessore Segala per questa nuova iniziativa sulla Zai non riescono a nascondere il vuoto di progettualità e di visione che caratterizza questa amministrazione. Quale sarebbe l'idea trainante di questo ennesimo tentativo di riqualificazione della Zai? Come ci si dovrebbe muovere a Verona Sud? Con il filobus? Il Comune è in grado di incanalare gli investimenti dei privati in un progetto di sviluppo della città oppure si limiterà anche stavolta a fare da notaio approvando di fatto l'ennesima gigantesca campagna di speculazione edilizia con il solito corollario di rotatorie?

Indirettamente, l'amministrazione comunale ha dato una prima risposta sul tema della viabilità dei quartieri Santa Lucia, Golosine, Fiera e Stadio, con quella che è stata presentata come una nuova infrastruttura legata al futuro Central Park, il parco che il Comune di Verona vorrebbe realizzare allo scalo merci ferroviario di Verona Porta Nuova.
Il collegamento tra i quartieri a sud e a nord della stazione sarà per circa 50 metri in galleria sotto il fascio di binari e partirà all'altezza della rotonda su stradone Santa Lucia e sbucherà a ridosso di via Albere.
La soluzione progettuale scaturisce dalla stesura del Pums (piano urbano per la mobilità sostenibile), in relazione al Central Park e alle opere compensative legate all'Alta Velocità, e sarà inserita nel masterplan che Ferrovie dello Stato e Comune stanno elaborando. Il parco dello scalo dovrebbe quindi diventare il collegamento tra la città storica e la parte a sud ma anche la cerniera tra due dei quartieri più popolosi, Santa Lucia e Golosine.

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(La presentazione della nuova infrastruttura legata al Central Park)

Soddisfatto della scelta progettuale il sindaco Federico Sboarina, che l'ha presentata insieme agli assessori Luca Zanotto e Ilaria Segala. Presente anche Tito Berti Nulli, socio fondatore e consigliere della società Sintagma, incaricata per la redazione del Pums.

Il progetto del Central Park all'ex scalo merci va avanti al galoppo - ha detto il sindaco - Questo tassello lo dimostra ed è il frutto dei costanti incontri con i tecnici di Ferrovie dello Stato, che a cadenza pressochè settimanale si confrontano con gli uffici comunali. Era impensabile progettare il grande polmone verde senza pianificare l'aspetto viabilistico, che conferma la sua funzione di cerniera fra i quartieri e verso il centro. La soluzione prospettata è la migliore che si potesse pensare. La nuova infrastruttura non solo collegherà direttamente due zone strategiche della città, ma anche ne defluirà il traffico a beneficio di tutta la viabilità cittadina.

«Si tratta di un'infrastruttura strategica che risolverà molte criticità viabilistiche - ha aggiunto Zanotto - a vantaggio anche della mobilità sostenibile. Il Pums si rivela uno strumento efficace, anche nelle fasi di studio e indagine. A breve sarà pronto per essere adottato, stiamo facendo le simulazioni viabilistiche con i dati raccolti, e nel frattempo in Regione va avanti la Vas».
«La concomitanza del Pums con la redazione del masterplan del Central Park ci ha fornito un'occasione unica, che non potevamo perdere - ha concluso l'assessore Segala - La creazione del nuovo sottopassaggio e dell'infrastruttura è una risposta anche al tema dell'Alta Velocità e delle opere compensative collegate».

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