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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Nuova illuminazione pubblica a Verona, PD: «Luce fioca e cittadini insicuri». Zanotto: «Correttivi già in programma»

Le critiche all'Amministrazione comunale arrivano dal gruppo consiliare comunale del Partito Democratico di Verona, composto a Elisa La Paglia, Federico Benini e Stefano Vallani, ai quali ha replicato l’assessore ai Lavori pubblici Luca Zanotto

Illuminazione pubblica e sicurezza in città sono argomenti che spesso risultano correlati tra loro e ai quali, non meno frequentemente, si aggiungono quelli relativi ad ambiente e risparmio energetico (soprattutto in un periodo come questo, con i costi delle materie prime alle stelle). 
Temi diventati oggetto di un altro botta e risposta tra opposizioni e Amministrazione comunale di Verona. 

«Ovunque sono stati introdotti, i nuovi sistemi di illuminazione pubblica a led hanno portato perplessità, disagi e minore senso di sicurezza percepita». È il gruppo consiliare comunale del Partito Democratico di Verona, composto a Elisa La Paglia, Federico Benini e Stefano Vallani, a criticare l'operato della maggioranza, che nei mesi scorsi ha dato il via al rinnovamento delle luci di Verona. 
«Nelle nostra città - proseguono i dem - la sostituzione delle vecchie lampade al sodio con 38 mila nuovi punti luce a led va avanti da ormai un anno e mezzo, ma in nessun quartiere la cittadinanza si è abituata alla luce fioca ed estremamente direzionale dei nuovi impianti.
Come Partito Democratico siamo i primi a condividere gli obiettivi di riduzione dei consumi energetici e dell’inquinamento luminoso alla base di questo cambiamento, reso peraltro obbligatorio dai nostri governi di centrosinistra. Tuttavia diciamo che l’applicazione di tali principi non può andare a discapito del senso di sicurezza nei quartieri o della stessa fruibilità di strade e marciapiedi, pertanto va studiato un piano di potenziamento delle nuove lampade.
La rigida interpretazione delle norme fornita da Agsm Linghting (oggi Agsm Aim Smart Solutions Srl) non tiene conto delle condizioni reali in cui operano i nuovi impianti, per cui basta la fronda di un albero per ridurre in penombra l'intera area di marciapiede che il lampione dovrebbe illuminare. Allo stesso modo, l’azienda e lo stesso assessore Zanotto, hanno sicuramente ragione quando dicono che l’illuminazione degli edifici e delle pertinenze private non rientra tra le finalità di un sistema di illuminazione pubblica. Tuttavia è un problema che riguarda il pubblico, e quindi la politica, se la gente comincia a rinunciare ad uscire col buio perché non si sente sicura. Ed è semplicemente ridicolo che anche soltanto per raccogliere le deiezioni del cane dal suolo pubblico si debba ricorrere alla torcia del telefonino perché il lampione non fa il suo dovere.
Chiediamo pertanto che Agsm Aim Smart Solutions cominci a pianificare, assieme alle Circoscrizioni, i rafforzamenti dell’illuminazione pubblica da inserire nel Piano annuale delle estensioni, così come ipotizzato dall’azienda stessa nell’aprile 2021 in risposta ad una interrogazione del consigliere Stefano Vallani. Si dovrà inoltre fare un bilancio delle zone rimaste scoperte o carenti di punti luce, così come chiedeva la mozione del consigliere Federico Benini approvata fin dall’inizio del mandato amministrativo. Tali esigenze sono state in buona sostanza confermate anche dalla risposta fornita dall'assessore Zanotto alla domanda di attualità rivolta ieri sera, giovedì 3 febbraio 2022, dalla consigliera Elisa La Paglia.
Dunque, appena terminato il ciclo delle sostituzioni (l'ultimo aggiornamento dice che i lavori sono completi per l'83%) ci si dovrà occupare dei potenziamenti, e occorrerà coinvolgere anche le Circoscrizioni».

La replica

«A quanto pare inquinamento e aumento dei costi per i veronesi, per il Pd, sono problemi a giorni alterni. Criticare il nuovo sistema di illuminazione pubblica significa non tener conto che grazie ai 38 mila nuovi led c'è un risparmio energetico del 65%, pari a quello di 5.600 famiglie, e una riduzione delle immissioni di Co2 pari a 6.500 tonnellate. Questo significa meno tasse per i cittadini, a maggior ragione oggi con gli aumenti del settore energetico, e un’aria più pulita». Così l’assessore ai Lavori pubblici Luca Zanotto replica alle dichiarazioni dei consiglieri comunali del Partito Democratico.

«La sostituzione di tutti i punti luce cittadini è un cambio generazionale, e come ogni modifica strutturale non è frutto di capricci ma di due precise norme sul contenimento dell'inquinamento luminoso, sia della Regione che del Governo. Dunque non ci siamo inventati niente, ma stiamo applicando la legge per arrivare ad un lavoro ottimale che duri per decenni. Quello in atto è un vero e proprio processo di innovazione che sta giungendo al termine. Siamo, infatti, all’83% delle sostituzioni. Parallelamente stiamo valutando tutte le segnalazioni. Non solo quelle di cittadini e associazioni, ma anche dagli stessi tecnici Agsm-Aim Smart Solution, azienda esecutrice delle opere, per apportare eventuali correttivi. In alcuni casi, ad esempio, sarà necessaria la potatura delle chiome degli alberi laddove fosse diventata eccessiva. Infine, dove verrà valutata una effettiva carenza di illuminazione, saranno predisposti piani di estensione ed adeguamento. Tutto questo è già programmato e i consiglieri comunali dovrebbero saperlo. Senza contare appunto che c’è una legge alla quale dobbiamo sottostare, la 17 del 2009, che, rispetto a prima, impone severe limitazioni per quel che riguarda il contenimento dell’inquinamento luminoso. Una di queste misure riguarda appunto l’utilizzo di lenti particolari che consentono di concentrare il flusso dei lampioni alla sola sede stradale e ai marciapiedi, annullando l’emissione di luce oltre i limiti della pubblica via, comprese le facciate degli edifici».

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