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Nubifragio, PD chiede più manutenzione. Bertucco: "Basta consumo del suolo"

Mentre si stanno esaurendo gli ultimi interventi di sistemazione del territorio, la politica comincia a riflettere su quelle scelte che potrebbero evitare i danni provocati dalla bomba d'acqua di sabato

Anche oggi, 3 settembre, si è continuato a pompare via l'acqua, a spalare il fango e a ripristinare le strade in cui erano state segnalate delle piccole frane. Vigili del fuoco, protezione civile e semplici volontari impegnati per far tornare tutto alla normalità dopo il nubifragio di sabato 1 settembre. "Anche Amia continua a dedicarsi alla pulizia e alla sanificazione delle strade di Verona che sono sporche e piene di fango secco e di detriti - ha dichiarato il presidente di Amia Andrea Miglioranzi - Queste operazioni comprendono non solo la rimozione del grosso del fango, ma anche il lavaggio delle strade ed un accurata pulizia delle stesse, cosicché la città torni ad essere pulita, bella da vedere e che non porti i segni evidenti di quanto accaduto".

Dunque si pensa ancora a rimediare ai danneggiamenti provocati dalla pioggia abbondante, ma la politica comincia già ad interrogarsi, soprattutto a Verona, su quanto è stato fatto e quanto si deve fare per arginare gli effetti di evento atmosferico tanto violento e inatteso. "Si dovrà aprire una seria riflessione sulle scelte urbanistiche passate e su quelle future, cominciando col definire un limite invalicabile al consumo di suolo e alla cementificazione che sta indebolendo il nostro territorio proprio nel momento in cui esso si trova ad affrontare sollecitazioni più forti che in passato", ha dichiarato il consigliere comunale Michele Bertucco di Verona e Sinistra in Comune. Bertucco evidenzia quanto riportato da Arpav e cioè che negli ultimi 10 anni gli eventi atmosferici estremi si sono inaspriti, segno di un cambiamento climatico in corso. "Assieme ad un cambio radicale in materia di politica urbanistica occorre anche trovare le risorse e i mezzi per mettere in sicurezza il territorio, garantendo quella manutenzione costante che in passato, complici i tagli ma anche la scarsa sensibilità delle amministrazioni comunali, è andata decisamente scemando - conclude Bertucco - La politica ha sempre sfruttato il territorio anche simbolicamente, promuovendo progetti palesemente insostenibili come la lottizzazione al Nassar, il traforo delle Torricelle ma, ultimamente, anche gli Adige Docks, per pura speculazione politica. Cambiare richiede coraggio e idee nuove".

Il Partito Democratico di Verona già ieri, 2 settembre, aveva sottolineato alcune mancanze dell'amministrazione comunale e oggi torna a suggerire con i suoi consiglieri comunali e con il suo segretario Luigi Ugoli di svolgere con regolarità "la manutenzione straordinaria su caditoie, strade soggette ad allagamento, alberi a rischio di caduta a causa di forti raffiche di vento e letti dei torrenti".

Occorre studiare anche per i torrenti dei quartieri Ovest opere di sfogo e controllo dei flussi come quelle studiate per la Valsquaranto - proseguono dal PD - Si deve inoltre avere una visione d'insieme con i territori collinari contermini dove il boom dei vitigni può fare danni pari alla speculazione edilizia. Discorso a parte merita Parona, dove la zona di Santa Cristina e della piazza del porto vanno sistematicamente sotto acqua. Serve insomma una consapevolezza e un piano aggiornato per affrontare queste emergenze, che stanno diventando sempre più frequenti, a partire proprio dalle aree dove le criticità sono già note e documentate.

Di poche parole è invece la politica fatta da CasaPound Verona. Alcuni suoi militanti ieri hanno raggiunto Arbizzano per portare aiuto. Roberto Bussinello, portavoce del movimento, ha raccontato che i militanti veronesi di CasaPound "si sono dedicati ad opere di rimozione di detriti che rendevano difficoltosa la circolazione".

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