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Nomine: per il Pd ora "doroleghismo"

Il segretario Allegri: "si fanno rinascere i coinvolti in tangentopoli"

ll Partito democratico fa scoppiare il caso “doroleghismo”, accusando il centrodestra di riportare a nuova vita gli inquisiti della prima repubblica. Ovvero, di infilare nei Consigli di amministrazione di municipalizzate ed enti partecipati chi era rimasto tagliato fuori dai posti di potere in seguito a tangentopoli. Un’accusa che però la coalizione di maggioranza in Comune non accetta, seppur in seguito ad un rimpallo di responsabilità. “Da quello che si apprende il centrodestra, e in particolare l’amministrazione Tosi, hanno tirato fuori dall’armadio tutta la vecchia guardia della cosiddetta partitocrazia della prima repubblica”, afferma Giandomenico Allegri, Segretario provinciale del PD.

“Nelle nomine in corso per i rinnovi dei CdA, infatti, riemergono tanti di quelli che avevano lasciato la politica dopo le vicende di tangentopoli, durante le quali alcuni di loro erano stati anche coinvolti dal punto di vista personale. Questo accade, tra l’altro, proprio in un momento in cui, come dimostrano le attuali vicende di Anemone e della cricca, nuove forme di corruzione si affermano su scala nazionale. La Lega e la destra continuano a parlare di sicurezza, ma qui a Verona vediamo solo la tutela dei furbi. La legalità, come diciamo da sempre, deve essere un principio valido per tutti e non solo uno slogan elettorale da usare quando fa più comodo. E’ necessario un profondo cambio d’atteggiamento da parte dei gruppi dirigenti, volto ad una maggiore sobrietà, onestà e trasparenza, da ogni punto di vista, anche personale”. “È opportuno – conclude quindi Allegri – non abbassare la guardia su un tema così delicato e così importante”.


Certo le affermazioni di Allegri paiono riferirsi a casi già noti. Tanto che dall’ufficio di Tosi si dice chiaramente che gli unici casi di persone che erano state inquisite sono quelli di Giuseppe Venturini, che è attualmente a capo dell’Agec, e di Roberto Bissoli, papabile per la presidenza di Iciss o Ater. Tutti Pdl, come d’altro canto anche Francesco Sorio, ex-assessore comunale coinvolto in tangentopoli di cui ora si parla per Agsm Distribuzione. “Situazioni che non toccano la Lega, per cui la questione riguarda esclusivamente il Pdl”, dicono a palazzo Barbieri. E se il primo cittadino non ritiene di aver nulla a che fare con il “doroleghismo”, il vicecoordinatore provinciale del Pdl Stefano Bertacco invita a tornare a chiedere a Tosi, “visto che è lui che fa le nomine”. “Al di là delle battute – precisa però poi – resta il fatto che le candidature per le nomine non spettano ai partiti ma ai singoli consiglieri, i quali quindi si prendono le relative responsabilità”.
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