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«Con il nuovo piano della sosta, centro storico e Borgo Trento meno vivibili»

I consiglieri di Forza Italia e Lista Tosi hanno chiesto al Comune di fermare l'attuazione del piano. «Disposti a ragionare su una parziale pedonalizzazione del centro storico dove è possibile, ma così si rischia il caos»

Continuerà fino al mese di luglio la fase di consultazione del Comune di Verona sul nuovo Piano urbano della sosta approvato dalla giunta del sindaco Damiano Tommasi. Consultazione che ha già fatto emergere alcune perplessità, ma che non sembra capace di arrestare il processo di cambiamento voluto dall'amministrazione. Cambiamento che sarà realizzato a step e che dovrebbe portare ad un ampliamento delle aree pedonali e ad una migliore regolamentazione della sosta. Obiettivi che dovrebbero accrescere la vivibilità della città.

Ma per Forza Italia e Lista Tosi, la direzione tracciata da Tommasi e dalla sua giunta va verso una minore vivibilità del centro storico e di Borgo Trento. Lo hanno ribadito questa mattina, 25 maggio, i consiglieri comunali Alberto Bozza e Luigi Pisa, insieme ai consiglieri di circoscrizione Luisa Sartori e Stefano Napolitano e a Carlotta Pizzighella e Gianfranco Arieti.

Secondo Pisa, prima di attuare il nuovo Piano urbano della sosta bisognerebbe valutare l'impatto dei cantieri del filobus in Borgo Trento, dato che Via 4 Novembre diventerà a senso unico e saranno eliminati gli stalli di sosta nel tratto che va da Piazza Vittorio Veneto a Ponte della Vittoria. «Si rischia il caos», ha detto Pisa.
Mentre Bozza ha auspicato «lo stop immediato del piano della sosta» per «non stravolgere la vivibilità del centro storico e di Borgo Trento», soprattutto nel contesto attuale «con Ponte Nuovo ancora mezzo chiuso e i nuovi cantieri del filobus, nonché la presenza nella zona interessata di un ospedale che è un attrattore importante di flussi di pazienti e visitatori». Bozza ha poi rimarcato la contrarietà «a una Ztl permanente in centro storico e a introdurne una nuova in Borgo Trento con tassa d'ingresso». E per il consigliere comunale e regionale di Forza Italia è impensabile mettere la Ztl a Santo Stefano, perché «significa scaricare ancora più traffico su Valdonega e San Giorgio, già intasati adesso causa lavori».

Tutti gli esponenti presenti alla conferenza di oggi hanno contestato l'idea di pedonalizzare tutto il centro e dei quartieri attorno: «Non siamo a Milano - hanno dichiarato - A Verona non abbiamo la metropolitana e nemmeno grandi parcheggi nella cintura attorno al cuore della città. Peraltro non è serio adottare un piano di sosta dicendo ai veronesi "usate i monopattini o le bici"».
Bozza, Pisa, Sartori e Napolitano hanno comunque precisato di essere «disposti a ragionare su una parziale pedonalizzazione del centro storico dove è possibile, penso a Piazza Erbe e Via Pellicciai, come Via Rosa; ma non si può pensare di pedonalizzare tutto, compresa San Zeno o la zona del duomo».

L'impressione che hanno i consiglieri di minoranza è che «il Comune voglia solo fare cassa, come conferma anche la trasformazione degli stalli bianchi gratuiti in giallo-blu da Ponte Crencano a Borgo Trento, e l’aumento già dalla prima fase del 30% della attuale tariffa oraria. Una soluzione che apre ai controlli degli accertatori di sosta di giorno sul blu a pagamento e penalizza i residenti, che non trarranno beneficio più di tanto dal giallo serale e notturno, poiché la polizia locale è in carenza di organico e non riuscirà a monitorare tutte le trasgressioni essendo impegnata in altre mansioni, dai cantieri alla sicurezza».

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