Ferrari: «Verona diventi rifugio di chi difende i diritti umani nel mondo»
Il consigliere comunale di Traguardi ha presentato una mozione «affinché Verona aderisca alla rete delle città impegnate ad assicurare protezione ai difensori dei diritti umani»
Rendere Verona una città rifugio per i difensori dei diritti umani nel mondo, perché difendere le persone minacciate nei propri paesi è compito di tutti. È questo lo scopo della mozione rinnovata dal consigliere comunale di Traguardi Verona Tommaso Ferrari. «Con la collaborazione del coordinamento della rete "In Difesa Di", alla quale oggi aderiscono oltre 40 associazioni, istituzioni e enti, abbiamo aggiornato la mozione già presentata lo scorso anno affinché Verona aderisca alla rete delle città impegnate ad assicurare protezione e rifugio ai difensori dei diritti umani nel mondo - ha esordito Ferrari - Una proposta nelle corde della nostra città, accogliente e generosa, per dare un segnale concreto di aiuto a chi è posto in costante pericolo nel proprio paese semplicemente perché è impegnato in modo pacifico a difendere e farsi portavoce di libertà e diritti fondamentali. In molte regioni e paesi del mondo i difensori e le difensore dei diritti umani subiscono minacce e persecuzioni che mettono a rischio la vita, l’integrità fisica e psicologica, propria e delle loro famiglie, e necessitano di una migliore tutela a livello locale, nazionale e internazionale».
«La responsabilità per la protezione dei difensori dei diritti umani - ha continuato Ferrari - spetta in primis agli Stati, ma anche gli enti locali e le organizzazioni di società civile sono chiamati ad attivarsi in tal senso attuando iniziative di appoggio, accompagnamento e solidarietà e promuovendo occasioni di approfondimento e di sensibilizzazione, come dimostrano i progetti di shelter cities già realizzati in altre città europee e italiane (Padova e Trento), è fondamentale consolidare attorno a tali progettualità una collaborazione con la società civile, così come tra reti nazionali e internazionali già presenti sul territorio».
A sostegno della mozione si sono sono unite anche Barbara Bonaffini, referente della commissione diritti umani dell'Ordine degli avvocati e membro della rete In Difesa Di, e le rappresentanti dell'ateneo veronese della cooperazione allo sviluppo internazionale, delle reti unipace, del manifesto università inclusiva, di Scholar at Risk e di In Difesa Di, tra cui Isolde Quadranti: «In questa giornata e relativamente a questa mozione riprendiamo le parole dell'avvocata iraniana Shirin Ebadi, Premio Nobel per la Pace nel 2003, che è stata ospite nella nostra città nel novembre 2018 in occasione di un convegno organizzato dalla rete In Difesa Di sui difensori dei diritti umani nel mondo. L'avvocata Ebadi ha così descritto la propria attività di avvocata e difensora dei diritti umani, che la obbliga da anni a vivere in esilio nel Regno Unito per le proprie battaglie per il rispetto dei diritti civili in Iran: "Non tentavo consapevolmente di sfidare lo Stato, dicevo solo onestamente ciò che pensavo del clima legale del Paese. Ma adesso capisco, e l'ho imparato col tempo, che la disubbidienza pacifica può essere un potente atto di sfida"».
«Ci auguriamo che la mozione sia presto dibattuta in commissione e che venga presto calendarizzata in consiglio comunale. Siamo convinti e convinte che una città accogliente come Verona risponderà presente all’appello», ha concluso Ferrari.