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Nuova legge in Veneto per agriturismi sempre più "moderni", da Agriturist a Coldiretti: «Soddisfazione»

In Veneto sono attivi circa 1.500 agriturismi autorizzati, di cui ben 400 solo nel territorio veronese. Coldiretti esulta: «L’agriturismo veneto volta pagina grazie ad una norma che accoglie la dinamicità del settore»

Agriturist Veneto, l’associazione degli agriturismi di Confagricoltura, esprime soddisfazione per la legge sull’agriturismo approvata dal Consiglio regionale del Veneto, frutto di un iter legislativo molto lungo e complesso: «Ringraziamo l’assessore Federico Caner e la presidente della sesta commissione Francesca Scatto - afferma Leonardo Granata, presidente di Agriturist Veneto - per aver contribuito, con la loro mediazione, a giungere a una legge ben fatta, che tiene conto dei diversi equilibri e delle esigenze degli agriturismi in relazione a una domanda che è notevolmente cambiata».

Leonardo Granata quindi si dice dispiaciuto che «ci siano state delle polemiche» e aggiunge: «Perché al di là della disputa sui posti letto e sull’asporto dei pasti, che peraltro riguardava poche aziende, il cuore innovativo è che il testo licenziato aggrega finalmente le attività dell’agriturismo a quelle del turismo rurale, senza considerarli due mondi separati. In sostanza, mentre prima l’ambito degli agriturismi era considerato esclusivamente quello relativo all’ospitalità e somministrazione di pasti, bevande e spuntini, ora si allarga dal punto di vista normativo e operativo ad attività come l’ippoturismo, il cicloturismo, le passeggiate tra le vigne e altre forme di turismo rurale sempre più richieste dai nostri ospiti. Potremo, insomma, - conclude il presidente di Agriturist Veneto - promuovere il nostro territorio con esperienze a 360 gradi, coniugando prodotti tipici e spunti culturali, storia e tradizione. Una sinergia con gli altri attori che non potrà che far accrescere la conoscenza e il prestigio della nostra splendida realtà regionale».

Leonardo Granata, presidente di Agriturist Veneto - foto Ufficio Stampa Confagricoltura Veneto-2

Leonardo Granata, presidente di Agriturist Veneto - foto Ufficio Stampa Confagricoltura Veneto

Anche l’assessore regionale al Turismo e all’Agricoltura, Federico Caner, ha espresso tutta la sua soddisfazione per l’approvazione da parte del Consiglio del nuovo testo con modifiche e integrazioni alla legge che disciplina le attività turistiche connesse al settore primario e che nasce anche dal confronto con le categorie del mondo agricolo in primis, e con tutte le associazioni di categoria: «Quello veneto sarà un settore agrituristico ancora più attrattivo e competitivo. Con questo provvedimento di riorganizzazione delle attività turistiche legate al settore agricolo - ha spiegato l'ass. Caner - si va ad ammodernare tutto l’indotto, a cominciare dall’organizzazione dell’ospitalità e dall’introduzione di nuove attività, favorendo così quella dinamicità in campo turistico che molte imprese agricole venete stanno dimostrando con grande successo anche nella ripresa dopo la pandemia». 

La legge approvata dopo un ampio dibattito in aula, secondo quanto riportato da una nota della Regione Veneto, tiene conto di «tutte le richieste emerse e discusse con i consiglieri di maggioranza ed opposizione al fine di garantire un’offerta integrata, completa e capace di rispondere a tutte le esigenze della filiera turistica veneta». L'ass. Federico Caner aggiunge: «È stata approvata una legge che tiene conto delle necessità del territorio e per questo ringrazio tutti i consiglieri, gli uffici coinvolti e tutti coloro che si sono impegnati per il raggiungimento di questo obbiettivo, di grande importanza per il Veneto che, con 72 milioni di presenze annuali, è la prima meta turistica tra le regioni a livello nazionale». Lo stesso ass. Caner ha poi ribadito: «Il nostro obbiettivo rimane quello di dare maggior trasparenza al sistema del turismo rurale senza perdere di vista né la dinamicità del settore né il crescente interesse per questa forma di vacanza esperienziale anche in tempi di crisi, perché sinonimo di tranquillità, di sollievo contro lo stress e di contatto con la natura. Stiamo parlando di una realtà di circa 1.500 agriturismi riconosciuti in tutta la regione, dei quali circa il 65% offre ospitalità in camere, alloggi o agri campeggio oltre a garantire l’offerta di specialità del territorio con prodotti a chilometri zero delle aziende stesse. L’inserimento nel nuovo testo della legge delle attività di Enoturismo e dell’Oleoturismo - ha concluso l'ass. Caner - dà ulteriori potenzialità alle nostre aziende anche al fine di un’ulteriore valorizzazione e un maggiore richiamo della tipicità della nostra produzione enogastronomica». 

La modifica della legge è stata accolta con favore anche da Coldiretti Verona che commenta con queste parole: «L’agriturismo veneto volta pagina grazie ad una norma che accoglie la dinamicità di un settore che ha saputo rispondere alle esigenze dei consumatori anche nel periodo di emergenza sanitaria. Un atto importante segno di una politica al passo con i tempi che premia il lavoro di migliaia di operatori agrituristici che ogni giorno mettono a punto strategie innovative per migliorare l’offerta turistica regionale. Molte soluzioni imposte dalla pandemia - prosegue la nota di Coldiretti Verona - sono state accolte dal pubblico con grande consenso, tanto da continuare a sollecitare gli imprenditori agricoli nella fornitura di nuovi servizi e attività: dalle fattorie didattiche sociali ai piatti da asporto alle consegne a domicilio, fino alla possibilità di somministrare le eccellenze degli agriturismo del Veneto in occasione di eventi di particolare interesse regionale, passando per una nuova definizione del turismo rurale e riconoscendo l’importanza dell’enoturismo e l’oleoturismo». In merito, è senz'altro utile ribadire come ad oggi in Veneto siano attivi circa 1.500 agriturismi autorizzati che accolgono l’1-1,5% degli arrivi e delle presenze di tutto il turismo veneto. Di questi oltre 400 sono veronesi. 

La Consigliera regionale di Europa Verde, Cristina Guarda, a sua volta commenta: «L'agriturismo incide per il 2% sulla capacità della ristorazione veneta, questo significa che con il provvedimento approvato non si va a creare competizione a danno della ristorazione tradizionale, semmai si stimola il turismo nell’investire grazie alle opportunità che questa legge crea in zone rurali e meno accessibili. Questa legge - aggiunge Cristina Guarda - conforta e sostiene due settori spesso chiamati a notevoli sacrifici e dai quali la nostra regione dipende fortemente: quello agricolo e quello della ristorazione. Da Europa Verde - conclude la consigliera regionale Cristina Guarda - una mano tesa a chi cerca nella nostra istituzione una maggiore attenzione a chi produce cibo in aree rurali, sempre più dimenticate dalla politica». 

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