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Croce contro il Comune: "Stipendi d'oro, doppi e inutili: yes, con Tosi si può!"

L'ex presidente di Agec attacca l'amministrazione tosiana sui compensi pagati ai dirigenti delle partecipate: "Tosi si lamenta del costo dei dipendenti lirici, ma poi avvalla Miglioranzi a tenere e pagare non uno ma ben due direttori in Amia"

Non conosce sosta la bagarre tra l'oroganizzazione Verona Pulita, fondadata da Michele Croce, e l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Flavio Tosi. Il nuovo attacco dell'avvocato veronese, pubblicato sul blog dell'associazione e anche sulla relativa pagina Facebook, riguarda stavolta i presunti stipendi d'oro pagati dal comune di Verona a dirigenti di fondazioni e partecipate. Ecco di seguito il testo accusatorio pubblicato dallo stesso Croce dal titolo "Verona: stipendi d'oro, doppi e inutili: yes, con Tosi si può!": 

Dagli stipendi dei “lirici” a quelli faronici (e inutili) garantiti dai politici. Nel sistema Verona vince la spudoratezza. Ci penserà Verona Pulita.

Lo “spunto di riflessione” del Sindaco Tosi sui quotidiani dei giorni scorsi a riguardo degli stipendi dei dipendenti della Fondazione Arena, “con un costo superiore quasi del 50%” a quello dei dipendenti comunali a detta del Sindaco, che così ha tentato di giustificare il buco di oltre 30milioni nelle casse dell’Ente che presiede (sigh!).
L’affermazione del Presidente di Amia Miglioranzi, secondo il quale “E’ falso che il Direttore Alfeo e il condirettore Cozzolotto percepiscano, per il doppio incarico, un doppio stipendio” (doppio sigh!!).
Il primo si lamenta del costo dei dipendenti lirici, ma poi avvalla il secondo a tenere e pagare non uno ma ben due direttori in Amia (un Direttore ed un Con-Direttore), con doppio incarico (in Amia e nella partecipata Serit, Alfeo, in Amia e nella partecipata Transeco, Cozzolotto) e doppio stipendio.
Non ci credete? Ecco i numeri, buste paga alla mano: nello scorso mese di giugno Amia ha pagato per il fortunato Con-Direttore sig. Cozzolotto competenze lorde pari ad € 23.024,63, mentre la partecipata Transeco ha pagato € 2.916,67.
Per non parlare del Presidente dell’Organismo di Vigilanza di Amia, il tosiano non eletto in consiglio comunale Nestori, che dall’alto delle sue competenze di controllo societario, aziendali e penalistiche (che siamo in attesa di conoscere …) percepisce circa 12mila euro l’anno per vigilare sulla prevenzione dei reati e … seguire il Presidente nei suoi viaggi istituzionali in Europa (a fare che?!).
Yes, con Tosi si può! Ligio alla politica del Fare!, il Primo Cittadino perpetua l’incubo di un’amministrazione scellerata.
L’amministrazione Tosi ragiona così: spende e spande come se navigasse nell’oro per pagare il filo alla sua politica. Come lo fa? Semplice: moltiplicando gli sperperi come fosse il miracolo di Gesù con i pani e i pesci. Così poi è costretta ad aumentare i coefficienti dei balzelli indicando poi i responsabili a Roma o criticando il costo dei dipendenti lirici (!). Un abominio di gestione delle spese. In AMIA non basta un direttore, ne serve un altro. Non basta uno stipendio, ne servono due. Non basta che il Presidente del Collegio Sindacale si occupi anche dell’Organismo di Vigilanza, serve nominare e stipendiare il tosiano non eletto.
Ultimi di una serie interminabile di tracolli del buon senso, questi casi di sperpero di soldi pubblici sono targati presidenza Miglioranzi, come quasi tutti i vertici aziendali (tranne l’ex Presidente di Agec, per questo defenestrato), bravissimo a tenere il coperchio del vaso di Pandora ben sigillato.
L’importante è che non se ne parli. Fondamentale è continuare ad attingere dal pozzo della comunità. A discapito dei veronesi.

Faremo pulizia di questi personaggi e dei loro comportamenti.
E’ una promessa.
Avv. Michele Croce
#coraggioverona
#veronapulita

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