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Mercoledì, 17 Aprile 2024
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Aeroporto Catullo. Bertucco: "Piano industriale fantasma e futuro incerto"

Il capogruppo PD: "Impossibile verificare la bontà degli interventi, ma ci sono ormai numerosissimi segnali di dubbio e perplessità che vanno chiariti"

Il Partito Democratico, attraverso il suo capogruppo Michele Bertucco continua a martellare sulla situazione dell'aeroporto Catullo. Le ultime notizie che riguardano lo scalo non sarebbero neanche negative, visti gli investimenti di Save in programma e i dati positivi dell'estate.

"Manca ancora il piano industriale - fa sapere Bertucco - e prendiamo atto che il piano è sconosciuto anche agli uffici comunali. Non solo: è impossibile procurarsi copia anche del piano di sviluppo, tanto è vero che gli uffici comunali sono stati costretti a basarsi su fonti di seconda mano, come i verbali dell’assemblea dei soci e la relazione generale pubblicata sul sito del ministero dell’ambiente. Il piano di sviluppo prevede dal 2014 al 2030, con tappe intermedie nel 2020 e nel 2025, un impetuoso sviluppo del traffico passeggeri su Verona basato soprattutto sulla crescita del traffico low cost, mentre per gli aerei di linea e i charter l’obiettivo è soltanto quello del consolidamento. Le infrastrutture aeroportuali attuali diventeranno presto insufficienti a contenere tale sviluppo tanto da rendere necessario un imponente piano di investimenti da ben 134 milioni di euro (156 milioni contando anche le opere imputate ad Enac). Ma secondo il piano industriale, già tra il 2016 al 2019 dovrebbero essere investiti quasi 64 milioni di euro, interamente autofinanziati".

Gli uffici comunali in attesa di ricevere copia del documento vogliono sapere le modalità di finanziamento previste, tenuto conto che l’operazione Save Spa ha portato nelle casse della società un importo inferiore alle preventivate necessità finanziarie, con i lavori di maggiore peso rimandati al futuro. "Altra nota dolente sono i bilanci - afferma il capogruppo PD - Il piano industriale prevedeva un attivo già nel 2014, che invece ha chiuso con quasi 9 milioni di buco. Il miracolo sembrava raggiunto col bilancio consolidato 2015 che riporta un utile di 100 mila euro, grazie a 3,6 milioni di non meglio precisate imposte anticipate. In assenza di questa posta non ordinaria il bilancio sarebbe stato in negativo (per il nono anno consecutivo) di oltre 3 milioni".

Anche gli uffici comunale hanno annotato che le imposte anticipate si fondano sui redditi imponibili che si presume potranno generarsi nei prossimi 5 esercizi sulla base del piano industriale. "In breve, tutto l’impianto del piano industriale del Catullo si fonda sulla sua segretezza - conclude Bertucco - In assenza di dati dichiarati è come giocare al gioco delle tre carte in quanto diventa impossibile verificare la bontà degli interventi, ma ci sono ormai numerosissimi segnali di dubbio e perplessità che vanno chiariti. L’unica certezza sono i 140 lavoratori licenziati in questi anni e la riduzione dei costi di gestione. Contemporaneamente però sono diminuiti anche i ricavi".

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