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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Bertucco, il lungo addio al Partito Democratico verso "una storia nuova"

Michele Bertucco, storico consigliere comunale del Pd, abbandona il partito e fonda un nuovo gruppo che si chiamerà "Piazza Pulita", motivando la scelta con le troppe divergenze emerse in merito a questioni politiche ritenute fondamentali, sia a livello locale che nazionale

"Una storia nuova" è il titolo di un post pubblicato sul suo profilo Facebook dall'ex Capogruppo Pd in Consiglio Comunale Michele Bertucco. I rapporti tra lo storico esponente democratico e il suo partito erano incrinati da tempo, in particolare Bertucco non ha mai digerito l'ascesa di Renzi a livello nazionale, soprattutto per quel che riguarda i riflessi che questa ha avuto a livello locale. Da sempre in prima fila nel contrastare il "nemico" politico Flavio Tosi, impossibile per lui accettare di buon grado l'avvicinamento tra il Sindaco scaligero e il segretario nazionale del Partito Democratico.

Ma al di là di ciò, sono molti i contenuti e le campagne politiche condotte dal Pd che Bertucco non ha condiviso o addirittura, più o meno tacitamente, osteggiato e vissuto col sentore di star vedendo traditi i principi basilari di quella che un tempo si chiamava la "Sinistra", nome che oggi resta tutto da riscoprire reinventandolo. "Molte scelte dei vertici sia a livello locale che nazionale - scrive Bertucco inaugurando il suo post - mi impediscono di proseguire oltre la mia esperienza all’interno del Partito Democratico e mi spingono a cercare altre vie su cui condurre il mio impegno civico e politico per una città più aperta, solidale, sostenibile e partecipata".

Subito dopo, l'annuncio ufficiale di quelli che saranno i primi passi della nuova vita politica di Michele Bertucco: "Da domani (oggi mercoledì 18 gennaio ndr) formerò il gruppo consiliare di Piazza Pulita, la lista civica dei rappresentanti dei comitati cittadini che mi ha sostenuto alle elezioni del 2012. Alla base della decisione non c’è solo il fatto di essere stato giubilato, con modalità opache e a dir poco incomprensibili, dal ruolo di capogruppo. Come si è reso evidente dapprima col referendum costituzionale di dicembre, ci sono tanti temi, dall’ambiente al lavoro (ora si avvicinano anche i referendum della Cgil sul Job Act) su cui sono venute a mancare le condizioni per un rapporto libero e leale".

In molti ovviamente pensano che la scelta di abbandonare il Pd alla vigilia della campagna elettorale che a breve partirà a Verona per le elezioni amministrative, non appena finalmente saranno chiari (in primo luogo ai partiti politici stessi) quali saranno i candidati ufficiali, la volontà di proporre la propria candidatura a Sindaco. Un'opportunità che Bertucco non nega, ma nemmeno ritiene essere la vera motivazione della sua scelta che resta principalmente motivata dall'incoerenza politica dimostrata, a suo avviso, proprio dal Pd: "Quello che nel frattempo ha cambiato pelle è il Partito democratico, soprattutto nei suoi nuovi vertici, locali e nazionali. A distanza di tre mesi dalla mia estromissione e a tre mesi dalle elezioni, attendo ancora le proposte di quelli che mi criticavano per essere, a loro dire e del sindaco Tosi, il “signor no”e di essere poco propositivo. Constato che ad oggi il centrosinistra non ha la prospettiva di un candidato né una base programmatica. E non saranno certo le primarie del Pd, che non ha ancora chiarito la sua ambiguità nei confronti della disastrosa amministrazione uscente, a cambiare questa situazione".

Infine una chiosa polemica e una promessa che costituiscono la rivendicazione del proprio operato, passato, presente e futuro, e della dedizione ed onestà politiche alle quali Bertucco non ha intenzione di rinunciare: "Per quanto mi riguarda, non intendo partecipare ai giochetti dei veti incrociati tra i tanti che a vario titolo si dicono convinti di avere in tasca la ricetta per vincere le elezioni, ma assicuro immutato impegno anche nella fase finale dell’amministrazione, e piena disponibilità a dare, se richiesto, il mio contributo ad una proposta politica che nasca da passione e da una idea forte e concreta della città piuttosto che da inconsistenti calcoli politico-elettorali".

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