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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Lega Nord: minacciò di querelare Tosi, Bozza fuori dal partito

Il consiglio nazionale della Liga Veneta Lega Nord ha sancito la definitiva uscita di scena di Santino Bozza, consigliere regionale per il Carroccio, protagonista di accese polemiche nelle scorse settimane

La riunione del dei vertici leghisti che si è svolta ieri sera a Padova, dedicata all'analisi del voto, ha sancito anche l'uscita di scena di Santino Bozza, protagonista nelle scorse settimane di un diverbio con Flavio Tosi. 

L'ESPULSIONE - Bozza aveva contestato la linea del primo cittadino scaligero, arrivando ad invitare gli elettori del Carroccio a dare il proprio voto al Pd. Il consiglio nazionale della Liga Veneta Lega Nord, ieri sera ha votato all'unanimità la sua uscita dal movimento, senza avere altre proposte di provvedimenti disciplinari. 

LA PARENTESI - Il sindaco veronese vuole però chiudere in fretta questa turbolenta parentesi della Lega Nord e al termine del consiglio, che è durato quasi 4 ore, ha dichiarato: "C’è stata una settimana di dibattito e di sfogo post-elettorale, che ci sta, ma poi si supera. Da parte mia con Luca Zaia non c’è mai stato alcun problema, nè prima nè adesso, mai". Discussione più distesa quindi quella con il presidente regionale Luca Zaia, con il quale sempre Tosi ha di recente avuto uno scambio d'opinioni. 

IL DIBATTITO - Diversi gli interventi effettuati, alcuni dei quali arrivavano dall'ala più critica con Tosi per la composizione delle liste e l’alto prezzo pagato in termini di voti all’accordo con Berlusconi per la Lombardia. Un confronto leale e "non un bagarre", hanno affermato diversi consiglieri all'uscita. Poi lo stesso Tosi ha aggiunto: "Una lunga, interessante, approfondita discussione, in cui si sono affrontate le criticità emerse dalle elezioni e le proposte per il futuro". Il progetto proposto da Tosi di allargare il bacino eletttorale con un partito in stile Csu bavarese "fa parte delle linee del movimento, non è una mia idea. Più volte è stato ribadito in fase congressuale dallo stesso Maroni, c’è per forza condivisione, fa parte delle linee del movimento". "Quello - ha poi concluso - è il progetto a cui ispirarsi. Ora bisogna costruire su base regionale e su scala federale il modello, va costruito concretamente e bisogna capire come".

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