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Il M5S chiede giustizia per i lavoratori della Serenissima Costruzioni

Due interrogazioni, una in Regione e una alla Camera, chiederanno l'applicazione di una sentenza del Tribunale di Verona, favorevole ai lavoratori in mobilità

Il Movimento 5 Stelle veneto annuncia con un comunicato che porterà a Roma e Venezia il caso dei dipendenti della Serenissima costruzioni, messi in mobilità al termine dei lavori della Valdastico Sud. In particolare la deuputata Francesca Businarolo e il consigliere regionale Manuel Brusco, si rivolgono anche al sindaco Tosi, reo di aver preso le parti della società finita al centro delle critiche. 

A due mesi dalla sentenza, i lavoratori della Serenissima Costruzioni distaccati alla Brescia-Padova non hanno ancora avuto giustizia. Il caso è approdato in Parlamento, con l'interrogazione della Deputata M5S Francesca Businarolo, e presto arriverà in Regione, con l'interrogazione del consigliere regionale grillino Manuel Brusco.

Le assunzioni di questi lavoratori, in tutto 15, sono avvenute tra il 2005 e il 2007 da parte della società Serenissima Costruzioni Spa. Tutti sono stati quasi immediatamente distaccati alla società Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova e hanno prestato servizio nella Direzione Lavori di Autostrade Spa, nei cantieri della Valdastico sud. I lavoratori sono stati assunti, nella maggior parte dei casi, per lo svolgimento di mansioni di direttore operativo, con funzioni principalmente di controllo sull’esecuzione dei lavori. Ma al termine della realizzazione della Valdastico Sud, per loro si è aperta una procedura di mobilità. Il Tribunale di Verona, a cui avevano fatto ricorso, ha dato loro ragione il 10 novembre scorso. Una sentenza ancora disattesa. 

"È inaccettabile e illegale che le società legate alla Serenissima non rispettino quanto stabilito dal Tribunale - accusano Businarolo e Brusco - con una sentenza che ridà dignità ai lavoratori ingiustamente distaccati e quindi messi in mobilità. Il governo deve intervenire".

A quanto riferiscono i lavoratori, anche la politica locale si è disinteressata alla questione. "Alcuni di loro – proseguono la parlamentare e il consigliere regionale - hanno chiesto udienza al sindaco Flavio Tosi, in qualità di presidente della Brescia-Padova. Una richiesta rifiutata dal primo cittadino, che si è detto in linea con le decisioni della società".

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