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Castelletti risponde a Bragantini: "Io socialista? Era un mio parente"

"L'onorevole leghista ha preso una cantonata. Nel mio impegno civico - ha detto il candidato del centrodestra - sono sempre stato un tecnico preso in prestito dalla politica"

Elezioni e polemiche, si fa sempre più aspro lo scontro tra la Lega e il centrodestra. "Castelletti non si finga estraneo alla politica, era già stato socialista" ha detto ieri il parlamentare leghista Matteo Bragantini. “Le parole dell’onorevole Bragantini - scrive Luigi Castelletti in una nota - testimoniano la sua impreparazione e mancanza di conoscenza dei fatti. Bragantini ha preso purtroppo una grossa cantonata, confondendo un mio lontano e stimato parente, Bruno Castelletti, già presidente della Provincia di Verona e socialista, con  me, che socialista non lo sono mai stato".

"Un errore grossolano - commenta Castelletti -, dettato più dalla volontà di apparire a tutti i costi, che dalla necessaria preparazione che a un politico è richiesta. Quando, trent’anni fa, sono stato eletto consigliere comunale del mio paese natale, Ferrara di Montebaldo, 270 anime, ero il rappresentante degli agricoltori. E quando sono stato per due anni consigliere provinciale, ero candidato con Forza Italia, partito dal quale sono uscito, dopo aver assunto la presidenza del Consorzio Zai, proprio per testimoniare il mio incarico di natura tecnica e professionale, non dettato dall’appartenenza politica”.

“Nel mio impegno civico - continua il candidato del centrodestra - sono sempre stato un tecnico prestato alla politica. E come tecnico ho ricoperto incarichi in base ai miei titoli e alle mie competenze. Bragantini può dire altrettanto di tutti gli amministratori che ha nominato la Lega in questi anni a Verona? Posso dire, senza timore d’essere smentito, d’aver fatto crescere il Consorzio ZAI durante il mio mandato e di aver contribuito al rilancio della Fiera come presidente, che ho ereditato dopo 4 anni di commissariamento. Per quanto riguarda la vicepresidenza di Unicredit, non ho fatto concorsi evidentemente, ma si è trattata di una scelta della Fondazione Cariverona, e non delle segreterie dei partiti, che ha puntato sulla mia conoscenza del tessuto economico veronese, datami proprio dall’esperienza e dai risultati ottenuti sul campo. Consiglio a Bragantini, quindi, di informarsi meglio prima di parlare, per evitare di commettere altri grossolani errori”.
 

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