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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Santa Lucia e Golosine / Stradone Santa Lucia

Lotta intestina tra i Tosiani: si dimette il presidente della quarta circoscrizione

Da quando Flavio Tosi ha lasciato la Lega Nord, in Comune e nelle circoscrizioni di Verona la maggioranza è in bilico. Parlamentini a rischio ma per le lotte interne

Non è certamente una novità che l'uscita di Flavio Tosi dalla Lega Nord abbia creato notevoli screzi all'interno dell'Amministrazione scaligera. La maggioranza si è fortemente divisa tra coloro che sono rimasti fedeli al sindaco e coloro che invece sono rimasti fedeli al partito. Le due fazioni sono ai ferri corti anche all'interno delle circoscrizioni cittadine. Tuttavia, il problema al momento sembra essere la divisione interna tra i Tosiani stessi.

Come riporta L'Arena, il 9 dicembre si è dimesso il presidente della quarta circoscrizione (Santa Lucia e le Golosine), Daniele Bernato, un tosiano. Le divisioni anche all'interno del gruppo che sostiene il sindaco si fanno sempre più sentire e quella di Bernato potrebbe non essere l'unica defezione in vista. L'Arena ci ricorda che se manca la maggioranza in almeno 5 circoscrizioni su 8, non è possibile approvare il bilancio comunale.

Sebbene Bernato si sia dimesso di sua spontanea volontà, a novembre, i tosiani vicini all'ex vice sindaco Stefano Casali hanno tentato una prima spallata contro di lui, che invece è nella fazione tosiana vicina a Fabio Venturi. Bernato potrebbe essersi dimesso per evitare una seconda e definitiva spallata.

Il problema è che mozioni di sfiducia contro il presidente sono state presentate anche in prima, sesta e settima circoscrizione, e la prossima dovrebbe essere la terza. La prima volta che viene presentata una mozione di sfiducia, occorre la maggioranza dei due terzi per la sua approvazione, perciò raramente va in porto, tuttavia, successivamente la soglia si abbassa e i presidenti corrono maggiori rischi.

L'Arena fa l'esempio di Nicola Carifi della settima circoscrizione; a novembre, ben 11 consiglieri di minoranza hanno votato la mozione di sfiducia a suo sfavore, perciò il presidente si è salvato per un solo voto, grazie all'appoggio di Lega Nord e Forza Italia, suoi oppositori. Tuttavia, nel prossimo consiglio di circoscrizione, basterebbero solo 10 voti per rimuoverlo dalla carica e c'è chi dà per certo questo esito.

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