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Mercoledì, 17 Aprile 2024
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Verona, lite in giunta. Bertucco soffia sulle scintille. Verona Domani: «Sciacallo»

Screzio tra gli assessori Rando e Bassi, che poi abbandona la riunione. Il consigliere di minoranza: «È in corso una guerra di logoramento all'interno del centrodestra, con ripicche, dispetti e altre scaramucce»

C'è chi soffia per alimentarle e chi getta acqua per spegnerle, ma le scintille all'interno della giunta comunale di Verona ci sono e non si possono nascondere. L'ultima riunione è stata sospesa per più di mezz'ora dal sindaco Federico Sboarina a causa di un litigio tra gli assessori Filippo Rando e Andrea Bassi, il primo espressione della Lega ed il secondo di Verona Domani. Il motivo dello screzio pare sia stata una delibera proposta da Rando, che Bassi ha chiesto di rinviare minacciando un suo voto contrario. Una minaccia seria, dato che solitamente l'approvazione delle delibere in giunta avviene sempre all'unanimità. Inoltre, dopo la sospensione voluta da Sboarina, la riunione dell'esecutivo scaligero è andata avanti senza l'assessore Bassi, il quale a questo punto vedrebbe traballare la sua poltrona da assessore.

«Questa lite rende l'idea del livello di tensione presente nella maggioranza», ha commentato Michele Bertucco, consigliere comunale di opposizione, il quale vede in atto «una guerra di logoramento all'interno del centrodestra, con ripicche, dispetti e altre scaramucce». Una guerra combattuta «non per il bene della città ma per piccoli interessi politici», ha spiegato ancora Bertucco, che vede l'assessore Bassi «abbandonato» dal leader di Verona Domani Matteo Gasparato.
«D'altra parte - conclude Bertucco - Gasparato ha un debito di riconoscenza nei confronti del sindaco, che nonostante la condanna in primo grado lo ha confermato alla presidenza del Consorzio Zai. Bisogna solo capire quanto durerà questo debito di riconoscenza».
Parole che hanno fatto guadagnare al consigliere di Verona e Sinistra in Comune le accuse di sciacallaggio politico e qualunquismo da parte degli esponenti di Verona Domani Paolo Rossi, Massimo Paci e Thomas La Perna. Per i tre consiglieri comunali di maggioranza, la lite in giunta non è legata a «screzi di partito» ma a «incomprensioni personali».
«Gasparato è stato riconfermato alla presidenza del Consorzio Zai per i suoi indubbi meriti fondati su i traguardi economici e di sviluppo che hanno portato l'ente da egli condotto ad essere il primo d'Italia e il secondo d'Europa, vanto ed orgoglio per il nostro territorio veronese - hanno spiegato Rossi, Paci e La Perna - Voluto all'unanimità da organi tecnici alla guida dell'Unione Italiana Interporti, in virtù delle vincenti e dimostrate capacità manageriali. Il sindaco Sboarina quindi ha operato con intelligenza e lungimiranza confermando al comando una persona competente e capace. Proprio quei criteri tanto sbandierati da Bertucco ma evidentemente non conosciuti o peggio che non vuole riconoscere. Siamo sicuri che questo suo modo cosi incoerente di esprimersi non possa fare altro che fargli perdere ancora più terreno tra quella sparuta cittadinanza che in passato lo ha sostenuto».

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