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«Assessora», «consigliera», il Comune di Verona approva l'adozione delle linee guida per l'utilizzo del genere nel linguaggio amministrativo

«In generale, utilizzare un linguaggio rispettoso del genere significa utilizzare in maniera più consapevole la lingua italiana e contribuire a un'adeguata rappresentazione pubblica del ruolo della donna nella società», spiega la capogruppo di Traguardi

Il Consiglio comunale di Verona ha approvato l'adozione delle linee guida per l'utilizzo del genere nel linguaggio amministrativo. Ciò significa che, d'ora in avanti, in ogni documento amministrativo e in ogni comunicazione di carattere ufficiale e istituzionale rivolta alla cittadinanza si userà la declinazione al femminile di qualsiasi carica, se tale carica è rappresentata da una donna. Ad esempio «assessora» anziché «assessore», oppure «le consigliere e i consiglieri» anziché «i consiglieri» quando ci si riferisce a una pluralità che include persone dei due generi. Da Traguardi la notizia viene commentata con soddisfazione: «Un altro passo verso la piena inclusione è stato fatto».

«Non ci sono dubbi sull'uso del maschile quando si parla di un uomo. I dubbi ci sono solo sui termini riferiti alle donne, specialmente se ricoprono ruoli istituzionali. Si tratta di una mancanza di abitudine, perché non ci sono obblighi linguistici che vietino di usare la declinazione al femminile. In generale, utilizzare un linguaggio rispettoso del genere significa utilizzare in maniera più consapevole la lingua italiana e contribuire a un'adeguata rappresentazione pubblica del ruolo della donna nella società. In ambito amministrativo, in particolare, il linguaggio è importante anche per contrastare gli stereotipi». Lo afferma la capogruppo di Traguardi Beatrice Verzè, consigliera con delega alle Pari opportunità e prima firmataria della mozione che impegna il Comune ha dotarsi di linee guida per l'utilizzo del genere nel linguaggio amministrativo, uno strumento operativo, già messo a disposizione delle strutture comunali, che si fonda sulle indicazioni formulate da importanti istituzioni di livello europeo e nazionale (il Parlamento europeo, il Ministero dell'istruzione, dell'Università e della Ricerca) nonché sulle sollecitazioni dell'Accademia della Crusca.

«Lo consideriamo un segnale importante per un corretto approccio alla comunicazione e alle prassi delle istituzioni», dichiara Beatrice Verzè che poi aggiunge: «Con questo strumento abbiamo l'opportunità di promuovere, nei vari ambiti dell'attività amministrativa del Comune di Verona, un impiego del linguaggio il più possibile rispettoso delle differenze di genere e quindi rappresentativo delle diverse componenti che concorrono alla formazione e allo sviluppo della nostra comunità».

«Siamo convinti che un'amministrazione pubblica vicina a cittadini e cittadine anche con le parole giuste, che si rivolge a loro adoperando un linguaggio diverso e rispettoso delle loro identità, possa contribuire a costruire un nuovo rapporto fra le persone e le istituzioni», concludono i consiglieri comunali di Traguardi Giacomo Cona e Pietro Trincanato.

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