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Politica e religione. La lettera di Zenti alimenta la polemica in seno alla chiesa veronese

La missiva inviata dal Vescovo scaligero ai professori di religione ha trovato la ferma opposizione di due parroci scaligeri, dopo il turbine di discussioni che hanno attraversato società e classe politica

Le polemiche sulla vicenda della missiva inviata dal vescovo giuseppe Zenti agli insegnanti di religione non sembra destinata a placarsi tanto in fretta. Nella lettera il religioso raccomandava ai candidati alle regionali attenzione su poveri e scuole paritarie cattoliche, prima di sottolineare la condivisione del programma di Monica Lavarini, candidata al Consiglio Regionale per Luca Zaia. 
Nonostante lo stop al documento arrivato dallo stesso Zenti, che in ogni caso è stato letto da migliaia di persone, e le scuse indirizzate alla Chiesa veronese, con la promessa di sostenere anche altri candidati di diversi partiti pronti a sostenere quelle tematiche, domenica è arrivata la dura presa di posizione di due preti diocesiani: don Roberto Vinco e don Marco Campedelli, coparroci di San Nicolò all'Arena. 

Teologicamente aperti, si definiscono progressisti in ambito politico e domenica sono stati intervistati all'uscita dalla messa da un giornalista di Rai 3 Veneto. "Sono prete da 45 anni e non è mai capitato che un vescovo intervenga nelle elezioni indicando un nome e un cognome di un candidato. Tanto più di un candidato che si presenta per Zaia, un uomo della Lega di Salvini, partito che dal punto di vista evangelico dice delle vere e proprie bestemmie. Un partito che vuole cacciare le persone, invece che accoglierle", queste le parole di Don Vinco andate in onda al Tg regionale. 69 anni, docente di filosofia allo Studio teologico San Zeno, all'Istituto superiore di Scienze religiose San Pietro Martire e già insegnante di religione al liceo Maffei, il religioso non ha di certo usato il guanto di velluto. Il quotidiano L'Arena, ricorda poi come lo stesso Zenti avesse condannato alcune prese di posizione del  Carroccio, definendo alcune uscite di Salvini come "assurde, diaboliche". Questo però non ha impedito al Vescovo di appoggiare la Lavarini, dichiaratasi anima cattolica, liberale e moderata, che ha affermato anche che temi quali  la dignità della persona, il bene comune, la sussidiarietà e la solidarietà "trovano posto nella Lega, che ha molte anime. Ma per maggiore libertà mia e di chi vorrà votarmi mi candido nella lista Zaia". 
Successore di don Vinco al liceo Maffei come professore di religione, Don Campedelli, 51 anni, hai microfoni di Rai 3 ha dichiarato: "Una vicenda come quella del vescovo Zenti risulta ancora di più stonata nel contesto di una Chiesa come quella che papa Francesco sta ridisegnando, nel suo stile culturale e pastorale. Il messaggio di papa Bergoglio è profetico, ha un forte senso politico nell'accezione più alta e coraggiosa: i diritti umani, la pace, la giustizia. Il papa argentino indica le strade non fa i nomi da votare. Non difende gli interessi di parte (come le scuole cattoliche) ma ha a cuore il bene comune. E per quanto riguarda il tema dei poveri, che il vescovo indica nell'espressione “sociale" debole, non c'è bisogno che lo raccomandi perché lo vive con tale coerenza e trasparenza da diventare lui stesso con il suo corpo e la sua anima una provocazione evangelico-politica". 
Dopo il mondo politico quindi, la discussione si accende nella stessa chiesa veronese. 

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