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Berizzi-Verona, nuovo tira e molla. Sboarina: «Nessuno vuole censurarlo»

Nel suo ultimo libro, il giornalista descrive il capoluogo scaligero come "laboratorio dell'estrema destra". Berizzi lamenta di non trovare spazi per presentarlo a Verona, ma il sindaco precisa: «Se vuole una sala, che la chieda»

Oggi, 19 novembre, il sindaco di Verona Federico Sboarina ha scritto a Giorgio Zanchini, conduttore del programma Quante Storie di Rai 3. Nella lettera, Sboarina ha comunicato alcune precisazioni in merito ad alcune affermazioni del giornalista Paolo Berizzi.

L'11 novembre scorso, Berizzi è stato ospite della trasmissione di Zanchini in cui è stato presentato il libro-inchiesta dal titolo È gradita la camicia nera: Verona laboratorio dell'estrema destra tra l'Italia e l'Europa. Durante la presentazione sarebbero state veicolate informazioni non corrette sulla città di Verona e per questo Sboarina ha deciso di intervenire. «Ho voluto precisare alcune informazioni non corrette - ha spiegato il sindaco - È necessario tutelare l'immagine di Verona prima che si creino etichette ingiustificate sulla nostra città. L'ho fatto anche perché alcuni veronesi mi hanno scritto, sentendosi offesi da certe dichiarazioni di Berizzi. Come ho sottolineato nella lettera, ad oggi il Comune, unico gestore degli spazi pubblici, non ha ancora ricevuto da nessuno alcuna richiesta di prenotazione sale per la presentazione dell'ultimo libro di Berizzi. Non è quindi corretto continuare a insinuare il contrario, facendo intendere che Verona voglia censurarlo».

Come già accaduto settimane fa, in occasione dell'uscita del libro, Berizzi ha lamentato difficoltà nel trovare spazi in cui presentare la pubblicazione a Verona. Lamentele a cui aveva già replicato l'assessore Marco Padovani. Ed ora anche il sindaco ha voluto ribadire il concetto: «Non esistono soggetti terzi che contattano l'amministrazione per avere il "benestare" su prenotazioni di spazi pubblici. Né sono mai arrivate telefonate da parte di privati affinché l'amministrazione "avvallasse" in qualche modo concessioni esterne. Riprova ne è il fatto che, a Verona, a nessuno è mai stata negata una sala pubblica, nemmeno allo stesso Berizzi che, due anni fa, presentò un altro suo libro, mettendo in atto un copione identico. Ossia facendo precedere la presentazione da polemiche su spazi, di cui invece ha fruito regolarmente come tutti coloro che ne fanno richiesta. Inaccettabili anche le allusioni ai metodi mafiosi che da sindaco, impegnato quotidianamente nella lotta al crimine organizzato e ai tentativi di infiltrazione mafiosa anche nel territorio scaligero, condanno fermamente e continuamente».

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