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La lettera indirizzata a suoi ex concittadini veronesi da parte di Roberto Saviano 

«Questo provvedimento non riguarda solo me, - spiega Roberto Saviano - ma vuole zittire ogni spinta contraria al pensiero unico dei consiglieri di maggioranza e del loro partito»

Roberto Saviano da oggi non è più un cittadino onorario di Verona. La decisione è arrivata tra mille polemiche nel corso del Consiglio comunale svoltosi ieri sera, mercoledì 23 dicembre. Insomma, da palazzo Barbieri è giunto a Saviano un regalo di Natale dal sapore abbastanza amaro, al quale lo scrittore ha voluto rispondere così, indirizzando a tutti i cittadini veronesi una lettera aperta:

«Cari amici veronesi, da oggi non sono più un vostro concittadino. Nella giornata di ieri il Consiglio comunale della città di Verona, con i voti di Lega e Fratelli d'Italia, ha deciso di revocare la cittadinanza onoraria che mi era stata conferita nel 2008. Questo provvedimento non riguarda solo me, - spiega Roberto Saviano - ma vuole zittire ogni spinta contraria al pensiero unico dei consiglieri di maggioranza e del loro partito. Un’ideologia che vuole ottundere il pensiero critico e mettere al bando ogni ragionamento e proposta su temi controversi. "Non è nostro concittadino chi non la pensa come noi", ecco cosa vuole dire».

Roberto Saviano non è più un cittadino onorario di Verona: il Consiglio approva la revoca

Una presa di posizione dunque molto netta quella di Roberto Saviano che poi prosegue così nella sua lettera aperta ai cittadini veronesi:

«Ma Verona è molto meglio dei guitti che la rappresentano ora in Consiglio comunale: esiste una città che so essere aperta e plurale, contrariamente a come certe amministrazioni si sforzino di rappresentarla. Ed è drammatico che questa delibera arrivi mentre le altre attività del Consiglio, forse prioritarie, sembrano essere bloccate da giorni, e mentre Verona è l’ottavo comune italiano per numero di contagi. Anche se ufficialmente non sono più un vostro concittadino, - conclude la sua lettera Roberto Saviano - continueremo comunque a scambiarci opinioni anche quando non saremo d'accordo, a proporre soluzioni anche quando saranno scomode e a vigilare sull'operato dei nostri amministratori anche quando saremo controcorrente: perché è questo che fanno i cittadini».

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