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Legnago, la Lega non vuole l'India

A Legnago la Lega ha messo da parte il progetto di un centro indo-italiano

Negli scorsi anni, l’amministrazione comunale di Legnago aveva avviato il recupero di un edificio di archeologia industriale, ottenendo importanti finanziamenti dalla Comunità Europea e dai Fondi Cipe. Il progetto a capitale misto pubblico-privato, condiviso con la Provincia e con la Regione, prevedeva la creazione di un centro indo-italiano per la gestione della conoscenza, la formazione e gli scambi tra i due paesi. Si trattava di una opportunità importantissima non solo per il comune, ma anche per il veronese e il Veneto nel suo complesso, data l’importanza economica dell’India, il suo straordinario e recente sviluppo, le prospettive ancora maggiori in settori ad alta tecnologia.

Ora però la nuova amministrazione di Legnago, a guida leghista, si sta lasciando sfuggire questa opportunità, non adempiendo agli accordi contrattuali e provocando la rinuncia del privato ad investire nell’area. È evidente che la perdita sarebbe significativa, incomprensibile: anni di paziente lavoro, coinvolgimento delle più importanti autorità italiane e indiane, accordi e contratti già stipulati, gettati via per negligenza o incapacità politica degli amministratori comunali legnaghesi.
L’opposizione si è mobilitata per scongiurare l’eventualità che tutto il lavoro fatto fino ad adesso vada in fumo, sperando che non sia troppo tardi.
Sarebbero soprattutto le nostre imprese ed i nostri lavoratori, in anni così difficili, a subire le maggiori e negative conseguenze di tali erronee scelte.

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