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Legge sul disturbo venatorio, Enpa: "Incostituzionale". M5S: "Assurda"

L'ente nazionale protezione animali chiede al Governo di impugnare la legge appena approvata dalla Regione Veneto, perché limita la libertà di pensiero

Non sono bastate le proteste nei capoluoghi veneti e l'opposizione in Consiglio regionale. La legge regionale che tutela cacciatori e pescatori da eventuali disturbi è stata approvata. La legge prevede sanzioni fino a 3.600 per chi intenzionalmente impedirà l'esercizio di attività lecite, come ricorda il suo promotore, il consigliere regionale Sergio Berlato. Ma l'Enpa, ente nazionale protezione animali, chiede al Governo di impugnarla perché in contrasto con l'articolo 21 della Costituzione, quello che tutela la libertà di pensiero e parola.

"Questo è l'ennesimo regalo alle doppiette - ha detto l'Enpa all'Ansa - Un atto contrario ai cittadini, che costituisce una grave restrizione alla libera manifestazione del pensiero e stabilisce altrettanto inaccettabili limitazioni alla libertà di movimento. Le sanzioni previste sono di gran lunga superiore a quelle stabilite per i cacciatori per infrazioni quali gli spari nei centri abitati in zone vietate. Inoltre la legge non tiene conto delle tante pronunce dei Tar che hanno più volte hanno ribadito come la libera e non violenta manifestazione del pensiero, anche contro la caccia, non sia in alcun modo sanzionabile poiché diritto espressione costituzionale".

Una legge inopportuna e assurda, se non incostituzionale per il Movimento 5 Stelle. "Un nonsense che rende i cacciatori una categoria speciale, che può fare quello che vuole nella proprietà privata altrui - è il commento di Francesca Businarolo, deputata veronese del M5S - Presa alla lettera, questa legge impedirebbe perfino di proseguire i lavori nei campi durante la stagione di caccia, come succede, in provincia di Verona, agli olivicoltori. Grazie all'attivismo di alcuni consiglieri regionali, che pensano di dover rendere conto solo alle doppiette, la nostra regione sta diventando sempre un’immensa zona di caccia, alla faccia degli appelli sul turismo sostenibile".

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