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Lega Nord-Pdl, scontro sulla Sanit veneta

Sandri punta alla riconferma e si ripropone il nodo sulle nomine scaligere

Entra nel vivo la contesa tra Pdl e Lega per gli assessorati in Giunta regionale. Forse troppo presto per raggiungere l’accordo, forse molti sanno ma nessuno si “sbottona”. Qualcosa si muove però. Se non altro per le voci che circolano nei corridoi leghisti e dopo la blindatissima riunione tra i vertici del Pdl a Padova dell’altroieri, con gli scaligeri Aldo Brancher e Cinzia Bonfrisco in prima linea. Forse troppo presto per raggiungere l’accordo, forse molti sanno ma nessuno si “sbottona”.

Il tema del giorno è proprio la carica di vicepresidente che in molti vedevano accreditata al giovane sindaco di Garda e neoeletto in Regione, Davide Bendinelli
. Ma per sua stessa ammissione “non c’è nulla di sicuro”. “Nel Pdl- afferma Bendinelli- l’attesa riguarda i patti stipulati nel novembre scorso, che vedeva il candidato padovano, Marino Zorzato, già promosso alla poltrona di vice Zaia. Io personalmente non lo conosco e non so nemmeno quanti voti abbia preso perché la sua elezione è legata al listino. Me ne hanno parato bene e il suo curriculum politico fa ben sperare. Da parte mia c’è la volontà a rispettare quello stesso patto, e se il partito a deciso così, dovremo adeguarci”.

La sfida, però, stavolta non si consuma internamente alle sezioni pidielline. Ora le “contestazioni” nascono e restano all’interno dell’intera coalizione, e l’euforia per la valanga di preferenze registrate alle urne potrebbe far scoppiare nuovamente uno scontro con la Lega. Precisa Bendinelli: “Certo è che i numeri sono dalla loro parte anche se noi ci siamo difesi molto bene. Il patto di novembre prevedeva la Regione a Zaia e alcuni importanti assessorati, quali la Sanità e i Lavori Pubblici in quota azzurra. E ribadisco, credo sia giusto rispettare i patti”. Stoccata ai padani? Nulla è certo. Ma per Matteo Bregantini, coordinatore provinciale della Lega a Verona, tutta la sicurezza pidiellina potrà concludersi in qualche delusione: “Il patto potrebbe anche essere stilato, ma in via informale. Non c’era scritto da nessuna parte che la Sanità, in special modo, dovesse finire nelle mani del Pdl. Siamo in testa dappertutto con undici punti sopra i nostri alleati. Soprattutto perché l’assessore uscente Sandro Sandri è stato elogiato durante tutto il suo operato e grazie a lui il Veneto risulta essere una delle pochissime regioni in Italia con i conti e i bilanci a posto”.

Per ora quindi appare sicura una posizione di prim’ordine a Luca Coletto, già futuro assessore. Più incerto il ruolo di Paolo Tosato, attuale reggente scaligero dell’ufficio strade e giardini. Ma è l’assessore alla Sanità a tener banco. Magari attraverso quella stessa riconferma per l’uscente. Non smentisce, ci mancherebbe, proprio Sandri: “I maggiori esponenti della sanità qui in Veneto auspicano una certa continuità nel settore sanitario. Io sarei prontissimo a ripropormi per la carica, ma attualmente, è necessario la linea del partito, del quale resto a disposizione. I numeri sono dalla nostra e credo sarebbe utile mantenere assessorati importanti ai vincitori morali e ufficiali. Chiaro che il Pdl rivendicherà alcune poltrone ‘eccellenti’. Staremo a vedere dopo la pausa pasquale”.

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