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Filobus, proseguono lavori e polemiche. Bertucco: «L'opera sarà un fiasco»

Terminata la cantierizzazione nei parcheggi di via Città di Nimes, può iniziare l'attività del cantiere che occuperà in parte la carreggiata di viale Dal Cero. Ma del finanziamento statale ancora non si è visto un centesimo

Continuano i lavori legati alla realizzazione della filovia a Verona. È terminata la fase di cantierizzazione all'interno dei parcheggi di via Città di Nimes e quindi può iniziare la fase di spostamento dei sottoservizi con attività di cantiere che occuperanno in parte la carreggiata di viale Dal Cero. La realizzazione di una nuova condotta fognaria è il primo passo per poter collegare i sottopassi della circonvallazione esterna di Verona: opera strutturale che sarà realizzata grazie ai fondi del filobus.
Da domani, 13 gennaio, inizieranno le attività di cantiere in viale Dal Cero: la cantierizzazione prevede il restringimento della carreggiata ad una sola corsia, per circa quaranta metri, in direzione Porta Palio nel tratto precedente l'incrocio con via Città di Nimes e per una ventina di metri nel tratto precedente all'incrocio con via Città di Nimes e per una ventina di metri nel tratto successivo all'incrocio. Ciò è dovuto alla necessità di intercettare la vecchia condotta fognaria che i sondaggi effettuati in prossimità del vallo hanno evidenziato essere collocata in una posizione più avanzata verso il fronte stradale del previsto.
In fasi successive le attività di cantiere interesseranno anche via Città di Nimes e la carreggiata sud di viale Dal Cero in direzione Porta Nuova: la durata complessiva degli interventi è di circa quattro mesi.

E i lavori per il filobus procedono insieme alle polemiche politiche legate all'opera. Nonostante la risposta del responsabile unico del procedimento Carlo Alberto Voi, il problema sollevato dal leader di Prima Verona, Michele Croce, sembra essere serio. La filovia di Verona è, infatti, un'opera parzialmente finanziata dallo Stato, ma finora da Roma non è arrivato neanche un centesimo. Voi ha accusato Croce di aver «distorto la realtà dei fatti», ma c'è la firma dello stesso Voi nella lettera inviata al Ministero dei trasporti con cui si sollecita il pagamento, onde evitare la sospensione dei lavori.
«Carlo Alberto Voi è allarmato perché Amt non è più in grado di far fronte agli anticipi sulla realizzazione dell'opera, mentre il Ministero continua a reclamare la completezza documentale - ha commentato il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco - Il direttore Voi, di fronte all'ennesimo diniego del Ministero, sembra quasi supplicare, quando scrive: "Ci eravamo resi disponibili ad illustrare il materiale prodotto al fine di evitare ulteriori e non più compatibili rinvii nella erogazione del finanziamento concesso". Ma niente, da Roma i funzionari ministeriali continuano ad elencare presunti buchi nella documentazione. Siamo quindi di fronte al solito scaricabarile tra Ministero, Comune e Amt dove a rimetterci è solamente la città. Risulta infatti confermato che ad oggi non è stato erogato un centesimo del finanziamento statale. E vale ricordare che i ritardi ad oggi accumulati sono già tali da rendere praticamente impossibile il rispetto della scadenza del gennaio 2022. Avanti di questo passo, l'opera sarà un fiasco clamoroso».
Contro Amt, azienda controllata dal Comune di Verona responsabile della costruzione del filobus, e contro Carlo Alberto Voi si sono scagliati anche i consiglieri comunali del Partito Democratico. «È evidente che né il presidente di Amt Barini né Voi sono all'altezza del compito affidatogli con la realizzazione del progetto filobus - scrivono Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani - Troppo inesperto il primo, troppo impegnato in molteplici incarichi il secondo. È da irresponsabili aver avviato i cantieri più invasivi per i quartieri senza prima essersi accertati di avere tutto in ordine. Oltre al danno, ormai assodato, di vedere sicuramente slittare il termine del 31 gennaio 2022 per la consegna del mezzo, la crisi di liquidità accusata da Amt espone la città al rischio di cantieri infiniti. Gravi anche i ritardi causati dalle mancate decisioni dell'amministrazione Sboarina: a meno di due anni dall'ipotetica data di riconsegna lavori, che certamente non verrà rispettata, mancano ancora tutte le varianti di via San Paolo e via Pisano, le soluzioni per via Mameli e via IV Novembre, mentre i parcheggi scambiatori dal costo previsto di 6,5 milioni di euro restano dei miraggi ancora da finanziare. Per l'incapacità d scegliere le persone giuste e di far lavorare gli uffici questa amministrazione sta mettendo a rischio il più grande investimento della storia della città in materia di trasporto pubblico».

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