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L'accordo sui cantieri del filobus delude. «Opera in un binario morto»

L'amministrazione promette il termine dei lavori per metà maggio. PD: «E poi? Buio pesto». Traguardi: «È solo propaganda». Tosi: «Siamo alla farsa»

Questa dovrebbe essere la settimana della ripresa dei lavori per il filobus di Verona. La pace tra Amt e Ati ha preso la forma di un accordo transattivo che prevede la chiusura di tutti i cantieri entro il prossimo 14 maggio. L'azienda controllata dal Comune di Verona (Amt), che aveva realizzato la gara per i lavori, e l'associazione temporanea di impresa (Ati), che aveva vinto quella gara, dopo mesi di screzi hanno trovato un punto di incontro che ha soddisfatto anche l'amministrazione comunale.

Deluse, invece, le minoranze. I consiglieri comunali del Partito Democratico Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani sono stupiti in negativo da un'amministrazione che annuncia per il prossimo maggio la chiusura dei cantieri. «E poi? - chiedono - Quando vedremo circolare il mezzo di trasporto rapido di massa di cui si parla da 30 anni? E il filobus verrà adeguato dal punto di vista tecnologico e trasportistico? Il sindaco Federico Sboarina non ha saputo dire neanche se i pali di sostegno già installati serviranno o se si dovranno togliere, il che significa che il sindaco non ha alcuna idea sulla reale possibilità di svincolare ulteriormente il filobus dai fili. E le varianti promesse ai quartieri di Borgo Venezia, l'unificazione dei sottopassi di Città di Nimes, la soluzione al passaggio da Via San Paolo, i parcheggi scambiatori? Buio pesto».
Anche per il consigliere di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco, l'incertezza regna sovrana: «Non sappiamo se questo accordo transattivo che, a quanto è dato capire, prevede la risoluzione consensuale dell’appalto dopo il 14 maggio, verrà accettato dal Ministero. Non sappiamo se, quando e come le varianti urbanistiche annunciate verranno preparate, se ci saranno mezzi più lunghi e se percorso sarà interamente senza fili. L’impressione è che l’opera filovia sia caduta nell’ennesimo binario morto».
Di «propaganda politica» parla invece il consigliere comunale di Traguardi Tommaso Ferrari. «Dichiarare che i disagi dovuti ai cantieri termineranno a metà maggio, ovvero in soli quattro mesi, è quantomeno fantomatico - ha aggiunto - Se veramente fosse così ne saremmo certamente soddisfatti, ma siamo convinti che questo non accadrà nemmeno nel più bel libro dei sogni. L'amministrazione farebbe meglio a concentrarsi, in rispettoso silenzio, sul portare a termine i cantieri, dopo aver ampiamente e ripetutamente dimostrato la propria incapacità nel corso di tutta la vicenda filobus».
E l'accusa di incapacità è stata mossa all'attuale amministrazione anche dall'ex sindaco Flavio Tosi: «Siamo alla farsa, dopo tre anni e mezzo di immobilismo e incapacità di gestire i cantieri, prima si è scaricato il barile sulle ditte costruttrici, poi si è cercato di scappare dalla proprie responsabilità e dagli accordi, poi si è tornati a implorare le stesse ditte di risedersi al tavolo, con tanto di milioni aggiuntivi dei contribuenti veronesi per convincerle. Un disastro».

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