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Verona, laboratorio politico. Tosi: "Destinato a perdere a livello nazionale"

I rappresentanti locali del centrodestra hanno chiesto ai loro referenti nazionali di evitare alleanze con Fare!. Bertacco: "Tosi non ha ancora accettato la sconfitta delle amministrative"

Sta scalando sempre di più la classifica delle parole più abusate durante le campagne elettorali, prima dagli analisti e poi dagli stessi politici: laboratorio. Anche le ultime elezioni regionali in Sicilia, si dice che sono state un "laboratorio" in vista delle elezioni politiche della prossima primavera. E le amministrative dello scorso giugno sono state un laboratorio, e così via. Ogni elezione è un laboratorio per quella successiva.

E in un laboratorio cosa si fa? Si sperimenta. Si mischiano elementi per studiarne la reazione e magari così scoprendo qualcosa di utile. E lo stesso si fa nei "laboratori" in politica durante le elezioni. I partiti sono gli elementi e le alleanze sono il mix che genera una reazione nell'elettorato. Sarà poi l'esito delle urne ad indicare se l'esperimento è riuscito oppure no.

Tra i tanti laboratori politici, uno è anche quello di Verona. L'esito favorevole al centrodestra viene visto dai rappresentati locali dei vari partiti che lo compongono che un centrodestra vincente è un centrodestra senza Tosi. Un'indicazione che Casali, Maschio, Bendinelli e Bertacco vogliono far valere anche a livello nazionale. Così è stato mandato un messaggio, con cui si chiedeva di presentare alle prossime elezioni politiche un centrodestra senza Fare!. Un veto posto in primis anche dalla Lega di Salvini.

Di fronte a questa indicazione, Tosi ha risposto con un sorriso e queste parole:

Il laboratorio Verona può essere preso come esempio a livello nazionale, ma in negativo. Forza Italia sulle rive dell'Adige naviga al 3%, Fratelli d’Italia al 2%, Verona Domani di Casali alle comunali si è fuso con Battiti per sfruttare l’effetto traino della Lista Sboarina. Il centrodestra, per vincere, dovrà superare il 40% dei consensi, mentre Casali-Maschio-Bendinelli, se li sommiamo, nella loro città non arrivano al 7%. Se a questo aggiungiamo l’8% della Lega, raggiungono il 15%. Il modello Verona è quello di Flavio Tosi, che nel 2012 con le liste civiche ha stravinto al primo turno, prendendo il doppio dei voti di Sboarina nel 2017.

Parole che hanno scatenato la controreplica firmata da Stefano Bertacco:

Tosi si avventura in strane operazioni aritmetiche, con tanto di tabelle e fantomatiche percentuali. Percentuali alquanto bizzarre, che se fossero vere non si capisce come lui e la sua compagine siano stati sconfitti. Tosi continua ad arrampicarsi sugli specchi, non volendo accettare la sonora sconfitta rimediata pochi mesi addietro alle amministrative. In tanti hanno abbandonato in questi mesi il suo progetto politico, e purtroppo per lui tanti altri si apprestano a farlo. Dimostrazione che il trasformismo e l'opportunismo in politica non pagano. Tosi prenda atto che a livello nazionale, nella nostra città e in tutto il Veneto, la sua componente politica non è compatibile, né gradita nell’area del centrodestra. Dove c’è Tosi non potremo esserci noi.

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